INTERNO MUSEO DEL DESIGN ITALIANO. 500 CINQUECENTO D'EPOCA, FIAT

Torino, 1899, in un periodo di grande espansione industriale della città nasce la FIAT, Fabbrica Italiana Automobili Torino.
L’atto costitutivo viene firmato a Palazzo Bricherasio, rogato dal notaio Ernesto Torretta. Prima della grande firma si susseguono moltissime riunioni presso il Caffè Burello, bar all’angolo tra corso Vittorio Emanuele e via Urbano Rattazzi, vicino alla stazione ferroviaria di Porta Nuova. È proprio al Caffè Burello, noto come “la Pantalera” (tettoia in italiano), che si incontravano tutti i grandi appassionati di motori di fine Ottocento ed è qui che prende forma anche l’idea delle vetturette Welleyes prodotte da Ceirano e progettate da Faccioli.

L’11 luglio il giorno della firma dei nove soci fondatori: Giovanni Agnelli, Ernesto Torretta, Roberto Biscaretti di Ruffia, Emanuele Cacherano di Bricherasio, Lodovico Scarfiotti, Michele Ceriana Mayneri, Alfonso Ferrero di Ventimiglia, Cesare Goria Gatti, Luigi Damevino.

Alla presidenza della società viene nominato Ludovico Scarfiotti, Emanuele Cacherano di Bricherasio è vice presidente, Giovanni Agnelli segretario del consiglio e consiglieri sono Michele Ceriana, Alfonso Ferrero di Ventimiglia, Cesare Goria Gatti, Carlo Racca, Roberto Biscaretti di Ruffia e Luigi Damevino.
Il primo stabilimento FIAT viene inaugurato nel 1900 in Corso Dante, con 35 operai alle dipendenze, 24 le automobili prodotte.

Giovanni Agnelli, ex ufficiale di cavalleria e appassionato di meccanica, spicca nel gruppo degli investitori per determinazione e visione strategica.
Nel 1902 diventa amministratore delegato e promuove, a scopo pubblicitario, un giro d’Italia in automobile, che ottiene un grande successo e termina all’Esposizione di Milano.

Dal 1904 viene adottato il marchio ovale su fondo blu, disegnato da Carlo Biscaretti. La prima vettura a marchio Fiat è la 4 HP.
Sono gli inizi di una grande storia, che porterà, con impegno e passione, i colori della nostra bandiera in giro per il mondo.

articolo a cura di Franco Buttaro

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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