PARIGI TETTI

Arriva una forte protesta sociale in molte città della Francia e per il governo è una prova difficile, dice Le Monde nel titolo di apertura sulla giornata di mobilitazione nazionale, oggi, sui temi del carovita, dei salari e del diritto di sciopero.

Quest’ultimo si collega alla vertenza dei lavoratori delle società petrolifere, la cui prolungata astensione dal lavoro ha lasciato a secco i distributori di benzina in larga parte del Paese già da diverse settimane, costringendo gli automobilisti francesi a file di molte ore per fare rifornimento.

Per affrontare la situazione il governo ha disposto precettazioni che sono state contestate duramente dai sindacati. Le ultime sono state applicate ieri nelle raffinerie della Total a Dunkerque e Feyzin.

La premier Borne, dunque, è “sulla difensiva”, sottolinea Le Monde: ha assicurando che “agira’”, ma intanto ha fatto appello “ai datori di lavoro che possono, di aumentare gli stipendi” dei loro dipendenti. Per di più, c’è un altro scoglio che il governo potrà superare solo con un costo politico: l’approvazione del bilancio.

Non disponendo di una maggioranza parlamentare, l’esecutivo dovrà infatti ricorrere all’articolo 49, terzo comma, della Costituzione che gli permette di far entrare in vigore una legge senza voto dell’Assemblea nazionale. Un atto di forza che sarebbe un segnale di debolezza.

Secondo i media francesi, stamattina circolava solo un treno su tre delle rete regionale RER, che a Parigi coadiuva la metropolitana. Interrotta anche la circolazione degli autobus, riferisce radio Rtl, mentre la metropolitana della capitale non sembrava subire grossi contraccolpi dallo sciopero.

Dal resto della Francia arrivano notizie di treni cancellati e lunghe code sui percorsi urbani nelle ore di spostamento per recarsi al lavoro.

Lo sciopero generale di oggi è stato indetto dal sindacato CGT che, insieme ad altre sigle, ha convocato una vertenza interprofessionale di 24 ore definita “quasi generale”: riguarda l’agroalimentare, i trasporti pubblici, l’educazione, la sanità, le raffinerie e il commercio. I sindacati hanno deciso l’azione congiunta dopo le precettazioni dei giorni scorsi di lavoratori di raffinerie che avevano aderito allo ‘sciopero dei carburanti’.

A cura di Elisabetta Turci – Foto ImagoEconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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