Oasi naturali di straordinaria importanza e struggente bellezza, regni di biodiversità e preziosi habitat di rare specie animali e vegetali, le saline rappresentano un’incredibile risorsa con radici in un passato antichissimo. Dopo avervi mostrato le più belle del mondo, oggi vi portiamo a caccia dell’oro bianco tra le saline d’Italia.

Oltre a essere tra le ultime saline rimaste produttive in Sicilia, le saline di Trapani e Paceco sono anche un prezioso scrigno di biodiversità in cui coesistono attività produttive e conservazione della natura, grazie all’istituzione della Riserva. Qui si concentra un grande patrimonio naturalistico riconosciuto come Zona di Protezione Speciale e Zona Speciale di Conservazione, IBA e Sito Ramsar, ma anche un’area di elevato valore paesaggistico, architettonico ed etno-antropologico.

La Riserva naturale orientata Isole dello Stagnone di Marsala è un’area naturale protetta che si estende sulla costa occidentale della Sicilia, nel tratto di mare compreso tra capo San Teodoro e capo Boeo o Lilibeo, includendo l’isola di San Pantaleo (Mozia), Isola Grande, Schola e Santa Maria e le saline costiere San Teodoro, Genna e Ettore Infersa. Il Mulino delle Saline Ettore e Infersa è uno dei simboli più riconoscibili della città di Marsala e della Sicilia, ed è ancora oggi funzionante. Nei mesi di luglio, agosto e settembre, per due volte a settimana, lo si può vedere in funzione immerso nelle suggestioni di un paesaggio unico.

Scopriamo poi la Riserva naturale orientata Saline di Priolo, area naturale protetta di circa 55 ettari sulla quale si sviluppava in passato l’attività delle saline di Priolo Gargallo, in provincia di Siracusa. Oggi la Riserva, che nel 2008 si è aggiudicata il premio nazionale “Oasi più bella d’Italia”, si pone l’obiettivo di “tutelare il sistema dei bacini di cui è costituita la salina che ospita estesi Phragmiteti e Salicornieti che, unitamente alla zona umida propriamente detta, offrono particolare ricetto alla ricca avifauna migratoria e stanziale”.

La Salina di Cervia è la più piccola e la più a nord d’Italia. Si estende per 827 ettari, in una riserva naturale di popolamento e di nidificazione per molte specie animali e vegetali, ed è composta da oltre 50 bacini, circondati da un canale di oltre 14 chilometri, che consente all’acqua del mare Adriatico di entrare ed uscire dalla salina. Ogni anno dall’inizio di agosto, per circa quaranta giorni, avviene la raccolta del sale, la cosiddetta “cavadura”.

A cura di Claudio Piselli – Foto Pinterest

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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