“Una nuova era di successi”: e’ quel che ha in mente Steven Zhang, nuovo presidente Inter. “Sono molto orgoglioso oggi di poter guidare questo club verso una nuova era – ha detto parlando agli azionisti del club nel giorno della sua nomina – Sento la responsabilità di soddisfare la passione di milioni di tifosi sparsi in tutto il mondo e sono più che pronto ad accettare la sfida che la nomina a Presidente pone, nel 110º anno di vita di questo prestigioso club. Voglio rendere l’Inter il miglior club al mondo, portarlo nell’elite del calcio mondiale”.

RAFFORZEREMO L’AREA COMMERCIALE E DIRIGENZIALE – Il neopresidente ha poi proseguito: “Continueremo a concentrarci prima di tutto sulle prestazioni sportive, assicurandoci che la squadra abbia tutto il sostegno necessario per competere ed essere vincente ai massimi livelli, sul palcoscenico nazionale e internazionale – le parole del 26enne figlio di Zhang Jindong -. Fuori dal campo, renderemo l’Inter un’azienda altrettanto forte e competitiva. Dobbiamo creare forti competenze nell’area commerciale e nell’area marketing, rafforzando ulteriormente anche l’area dirigenziale”. “Credo che con il vostro aiuto io sia ora in grado di affrontare le prossime tappe. Insieme, possiamo guidare questo club verso una nuova era di successi”, ha concluso Zhang.

LA SCHEDA DI ZHANG – La nuova era dell’Inter si apre all’insegna della gioventù. Il “presidente baby”, così qualcuno ha già rinominato Steven Zhang, da oggi nuovo numero 1 della società nerazzurra. Ventisette anni da compiere il prossimo 21 dicembre, il presidente più giovane della storia dell’Inter non è solo il figlio di Zhang Jindong, patron di Suning: è anche il simbolo della trasformazione del club in una società moderna e proiettata nel futuro. La giovane età non deve trarre in inganno: il “dragone” è un ragazzo, ma la formazione è di altissimo livello. Studi negli Usa, con laurea alla Wharton School in Pennsylvania, poi il lavoro come analista presso Morgan Stanley, prima di rientrare alla casa madre Suning. A Nanchino, sotto la guida del padre Zhang Jindong, prende in mano Suning International, la divisione internazionale del gigante cinese. Naturale quindi che fosse lui a seguire da vicino l’investimento nell’Inter. Ora, dopo due anni di apprendistato durante l’interregno di Erick Thohir, Steven Zhang è pronto per guidare il club in prima persona. La visione è quella che ha potuto sviluppare nella sua esperienza: attenzione massima al brand e all’immagine del club, anche attraveso i social, che lui usa ma sempre con parsimonia. Una società in vista è una società che può diventare più forte e più solida, senza più l’eccessivo aiuto da parte del proprietario-magnate. Una modernizzazione del club che non è riuscito nell’era Thohir, ma ora diventa fondamentale. Non c’è più spazio per l’emotività in stile Moratti. Il tifo resta, come dimostrato dal pianto liberatorio all’Olimpico di Zhang dopo la qualificazione in Champions League, ma la gestione è come quella di una grande azienda. Un enfant prodige che è pronto a far tornare grande l’Inter, nel segno della modernità.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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