Siamo il Paese che tutti sognano di visitare, e non puntiamo abbastanza sulle potenzialità del turismo. Quanto emerge dall’ultimo rapporto del World Economic Forum, “Travel & Tourism Competitiveness Report” è il quadro dell’ennesimo errore tutto all’italiana, complice una classe politica che non gestisce al meglio le risorse di una terra splendida, che avrebbe davvero tanto da dare.

Abbiamo un patrimonio culturale invidiabile (ci piazziamo al 5 posto), abbiamo straordinarie risorse naturali (12esimo posto) e ottime infrastrutture (11esimo). Il problema? La tremenda indolenza di chi non si rende conto dell’importanza di quello che ha, dando la propria superiorità per scontata e rischiando così di perdere tutto.

“La priorità del settore è sprofondata (75esimo posto, giù di 10 posizioni), per via dello scarso impegno del governo e di una debole strategia di marketing” hanno riportato gli esperti. Ci sono problemi connessi anche ad “un ambiente di business poco favorevole, una burocrazia imperante, un quadro legale inefficiente e una tassazione poco favorevole”, tutti argomenti che collocano il Paese oltre la 100esima posizione in una classifica di 136 paesi.

Quindi, non serve molto per capire che “è importante che l’Italia – scrivono gli economisti del Wef – continui a rinforzare la sua competitività e la sua produttività settoriale per portare avanti sviluppo e crescita attraverso il settore viaggi e turismo”.

Un ultima cosa: non è possibile essere al 37esimo posto della classifica per quanto riguarda la tecnologia e al 30esimo per la salute e l’igiene!

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui