“Vi ricordate il taglio dei vitalizi degli ex parlamentari che abbiamo fatto nei mesi scorsi? Qualcuno ha fatto ricorso per conservare il privilegio che percepiva ingiustamente da anni. Ma oggi è arrivata una bellissima notizia: la Cassazione ha bocciato il ricorso! Perché sui vitalizi e sulle indennità parlamentari decidono solo gli organi dell’autodichia, a garanzia dell’autonomia del Parlamento. E gli Uffici di Presidenza delle Camere, anche grazie ai nostri portavoce, hanno deciso di tagliare questi privilegi assolutamente iniqui”. Lo annuncia su Facebook Luigi Di Maio.

Non tutto è perduto per gli ex parlamentari che si sono visti dimezzare il vitalizio dal governo gialloverde: la Cassazione ha infatti stabilito che sui tagli delle ‘pensioni’ degli ex onorevoli il solo organismo che ha titolo per decidere è la Camera con il suo ‘governo interno’, tuttavia il Consiglio di Giurisdizione della Camera – afferma la Suprema Corte – è legittimato “a sollevare questioni di legittimità costituzionale”. Pertanto chi – come il professor Paolo Armaroli, ex onorevole promotore del primo ricorso alla Suprema Corte contro la maxidecurtazione – ritiene che i tagli abbiano leso “diritti fondamentali”, o nutre dubbi “di legittimità costituzionale” delle norme che hanno prodotto questo risultato, può evidenziarli “davanti al Consiglio di Giurisdizione della Camera dei deputati”. E’ lì che per il momento giace la querelle sui tagli, ed è lì che adesso riprenderà la battaglia, ora che la Cassazione ha stabilito che la materia non può essere decisa nè dal giudice ordinario nè da quello amministrativo. Lo spiraglio della Consulta c’è.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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