L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha comunicato che la malattia virale che in Cina ha contagiato centinaia di persone non è ancora “un’emergenza sanitaria globale”.
La decisione arriva dopo che per due giorni esperti indipendenti hanno valutato le informazioni a disposizione sul nuovo coronavirus e sulla sua diffusione.

Online l’evoluzione dei focolai sul sito Iss
Sul sito Epicentro dell’Istituto superiore di sanità dedicato all’epidemiologia è online una nuova sezione dedicata ai coronavirus. “In attesa di raccomandazioni più precise da parte dell’Organizzazione mondiale della Sanità – spiega in un commento il direttore delle Malattie infettive Gianni Rezza – il nostro Paese ha già messo in atto iniziative di prevenzione e controllo sui passeggeri in arrivo dalle zone colpite. Sebbene la situazione non sia tale da generare un allarme generale, è tuttavia il caso di essere particolarmente prudenti e seguire l’evoluzione dei focolai con particolare attenzione.
A tal fine contiamo di fornire il nostro contributo anche informando la popolazione con obiettività scientifica, poiché la corretta informazione è parte di una appropriata strategia di prevenzione” 26 vittime in Cina, dieci città in quarantena Intanto hanno superato quota 600 i casi di polmonite da coronavirus accertati in Cina, tra cui 95 gravi.

I decessi sono ormai 25.
Lo riferisce la Commissione nazionale per la Sanità cinese. Il virus ha colpito in 25 province cinesi.Sono almeno una decina le citta’ in Cina, che hanno adottato misure restrittive al movimento degli abitanti per impedire la diffusione del misterioso coronavirus che sta mettendo in allarme il mondo. Assieme a Wuhan, il capoluogo provinciale dello Hubei, dove ha avuto origine l’epidemia, ci sono altre tre citta’ vicine – Huanggang, Ezhou e Chibi- a subire restrizioni. E poi ancora Huangshi, sempre nella provincia di Hubei, dove dalle 10, ora locale, sono sospesi tutti i collegamenti pubblici per impedire lo spostamento di persone. Infine, secondo il Quotidiano del Popolo, anche a Xiantao, Enshi, Qianjiang e Xianning sono state adottate restrizione di movimento.

Intanto sul web circolano le immagini di diversi ospedali cinesi superaffollati, con i sanitari coperti interamente dalle tute bianche protettive. A Pechino chiuse biblioteche e musei mentre a Shangai da domani chiude i battenti Disneyland. Chiuse alcune parti della Grande Muraglia e lo stadio di Pechino La Cina ha annunciato la chiusura di alcune parti della Grande Muraglia, tra i monumenti piu’ conosciuti del Paese. Restrizioni alle visite sono state diramate anche per altri siti turistici a Pechino: le tombe dei Ming e la foresta della pagoda Yinshan saranno chiuse a partire da sabato, hanno fatto sapere le autorita’.

Lo stadio nazionale di Pechino, noto come “nido d’uccello”, costruito per le Olimpiadi di Pechino 2008, e’ stato chiuso oggi e non riaprira’ fino al 30 gennaio per “prevenire e controllare” la diffusione della malattia che ha contagiato piu’ di 800 persone nel Paese.

La costruzione dell’ospedale a tempo di record Decine di escavatori e mezzi pesanti sono all’opera su un’area pianeggiante della città cinese di Wuhan dove, in tempi record, sorgerà un nuovo ospedale da mille posti letto per curare le persone affette dal coronavirus. Secondo quanto riporta dal suo account Twitter il Quotidiano del Popolo, il più importante giornale cinese, i lavori di costruzione dovrebbero essere ultimati entro il 3 febbraio prossimo, anche se secondo gli ingegneri a capo del progetto, citati dal South China Morning Post, i tempi potrebbero accorciarsi fino a sei giorni, e la visita di ispezione della struttura è prevista già per la settimana prossima.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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