Continuano le ricerche nella lotta contro il Coronavirus. E prima di trovare un vaccino gli esperti ci indicano come comportarci per rimanere salvi da eventuali contagi.
Elisa Vincenzi, capo unità di ricerca in patogeni virali e biosicurezza dell’Ospedale San Raffaele, dopo avere visionato un recente studio sulle mutazioni del virus a Singapore che farebbe ben sperare ci spiega le cose essenziali da fare fino al termine della pandemia.

“Dal virus – dice – arrivano dei piccoli segnali positivi”.
Secondo la Vincenzi il virus si starebbe indebolendo, ma non intende dare false speranze e, perciò, invita alla cautela perché “dobbiamo capire se questa mutazione si sta verificando non solo a Singapore, ma anche in Italia o in altri Paesi. Le misure di distanziamento sociale, pertanto, devono proseguire. Rimangono fondamentali in questo momento e non dobbiamo mollare, avverte la dottoressa dal momento che, secondo l’Oms, sembra il coronavirus si propaghi nell’aria. A tal proposito la Vincenzi parla di un lavoro pubblicato su alcune autorevoli riviste specializzate in cui hanno provato a nebulizzare il virus su della carta da filtro e hanno notato che in questo modo il virus può sopravvivere nella carta da filtro fino a tre ore. Diverso è il caso in cui qualcuno parla, respira e tossisce, generando delle goccioline che hanno una dimensione superiore ai cinque micron oppure quando si respira si fa questo aerosol a delle dimensioni inferiori ai cinque micron.

La Vincenzi non esclude, però, che il virus viva a lungo e, perciò, consiglia di mantenere una distanza di almeno un metro e mezzo tra le persone. Un’altra importante raccomandazione è quella di non usare l’ascensore o, comunque, di non parlare proprio per evitare l’emissione delle goccioline, perché si tratta di un posto chiuso e con poca aria dove il virus potrebbe effettivamente restare e perdurare.

Le goccioline che io emetto durante lo starnuto, poi, vanno rapidamente a depositarsi sul corrimano dell’ascensore o sui tasti di prenotazione. Se poi lo tocco con le mani nude e le porto al naso, alla bocca o agli occhi, mi espongo al rischio di infezione. L’ascensore – spiega – è un posto chiuso e potenzialmente pericoloso.

Le mascherine, invece, non servono ai cittadini che sono sani, ma se una persona va in banca o a fare la spesa è bene che le indossi perché potrebbe essere positiva al coronavirus pur senza saperlo. La Vincenzi avverte di non tenere le mascherine usa e getta per più di una giornata e soltanto se non sono umidificate perché, in quel caso, perdono il potere filtrante.

Il consiglio che vale per tutti è quello comunque di coprirsi naso e bocca, sottolinea la Vincenzi in quanto, al momento, in Italia ci sono più di 100.000 infezioni, ma i numeri reali potrebbero essere molti di più.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Fotolia

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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