Seduta straordinaria, oggi a Modena, del Consiglio Comunale per il conferimento della cittadinanza onoraria di Modena a Vasco Rossi.

Per l’occasione il Consiglio è stato convocato nel comparto ex Amcm, destinato a diventare il Laboratorio Aperto sul tema “cultura, spettacolo, creatività” e i cui lavori di riqualificazione e restauro si stanno completando in questi giorni.

Dopo il voto dei consiglieri sul conferimento della cittadinanza sono intervenuti il sindaco e l’artista al quale sono state consegnate simbolicamente le chiavi della città, la riproduzione in argento di un’antica chiave conservata ai Musei civici.

“Sono commosso, grazie a tutti, grazie all’amministrazione comunale e al suo sindaco Gian Carlo Muzzarelli.             Ho l’ occasione per festeggiare i miei primi 40 anni di musica e canzoni – dice il rocker -scusate, non sono abituato a parlare senza musica di sottofondo. Per tre giorni – ha proseguito il Blasco – una città di 185mila abitanti è stata invasa da un pacifico e festoso popolo di oltre 230mila persone che contraddicendo le ipotesi più catastrofiche di addetti ai lavori, si è comportato in un modo talmente civile e corretto da lasciare stupefatte anche le istituzioni. Questa è la dimostrazione che la musica rock, oltre ad essere un fantastico modo di comunicare emozioni, è un formidabile strumento di aggregazione capace di fare stare insieme gioiosamente centinaia di migliaia di persone che, per una sera, possono dimenticare i loro guai e problemi personali”. Vasco Rossi ha poi parlato del suo legame speciale con la città emiliana: “venivo con la corriera a Modena, avevo 11 anni, per le lezioni di canto e musica con cui tutto è cominciato. Ero ancora innocente, dovevo partecipare al concorso l’Usignolo d’oro, che poi ho vinto. Modena è stata la prima città che mi ha fatto montare la testa, diciamo che a quel tempo pensavo di essere già diventato una rockstar”. Prima di congedarsi, ha salutato i fan che hanno assistito alla cerimonia attraverso un maxischermo.

Articolo e foto a cura di Franco Buttaro

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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