“Bisogna soccorrere i nuovi schiavi, i bimbi sfruttati, i migranti. E fermare i trafficanti di armi”: sono state queste le parole di Papa Francesco in occasione dell’undicesima Giornata Mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile che si è celebrata ieri.

“Tutela” e “protezione” dovrebbero essere le parole chiave quando si tratta di preservare la vita di un bambino, eppure ancora oggi, nel mondo, sono 150 milioni i piccoli fra i 5 e i 14 anni sfruttati e coinvolti nel lavoro minorile. L’Unicef ha reso noto che i Paesi che vivono realtà di povertà estrema, 1 bimbo su 4 è obbligato a lavorare: questo significa 150 milioni di storie di infanzia negata.

Come ricorda Giacomo Guerrera, Presidente dell’Unicef Italia, la più alta percentuale di bambini lavoratori si trova nell’Africa subsahariana; seguono Africa Centrale e dell’Ovest con quasi il 28% e Africa dell’Est e del Sud con il 26%. In Medio Oriente, Nord Africa, nell’Asia dell’Est e nel Pacifico, il 10% dei bambini che fanno parte della fascia d’età compresa fra i 5 e i 14 anni svolgono lavori potenzialmente dannosi per la propria salute rispetto al 9% dei bambini in America Latina e nei Caraibi.

Tra i piccoli sfruttati, sono le bambine ad avere molte più probabilità di essere coinvolte nei lavori domestici: secondo uno dei rapporti Unicef più recenti, le bimbe impiegano il 40% in più di tempo in lavori domestici non pagati e nella raccolta di acqua e legna da ardere. Le piccole tra i 5 e i 9 anni spendono il 30% in più di tempo, rispetto ai bambini della loro stessa età. Il numero di ore cresce per le fasce di età maggiori: le ragazze tra i 10 e i 14 anni spendono il 50% in più di tempo.

In Italia, che dovrebbe essere un Paese democratico con leggi atte a tutelare i minori, 1 giovane su 20 viene fatto lavorare. I minori “al lavoro” in Italia sono, nel 44,9% dei casi, impegnati in attività di famiglia e aiutano i genitori nelle loro attività professionali.

L’Unicef ha poi aggiunto che ogni anno 6 milioni di bimbi muoiono per cause prevenibili; il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha dichiarato: “aiutarli è l’investimento di pace del 12 giugno 2017”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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