Morire a 5 anni. Morire a 5 anni non per una tragica fatalità, ma per una punizione. Una punizione orribile, efferata, incredibile e fuori da qualsiasi logica. Un bambino francese, il piccolo Yanis è morto, perché costretto dai propri genitori a correre lungo un canale a Aire Sur la Lys per 5 km, con indosso solamente le mutandine bagnate. Volete saper il perché? Volete sapere come si è arrivati a tanto? Beh, la risposta è che Yanis aveva bagnato per l’ennesima volta le lenzuola, aveva fatto la pipì a letto, una cosa normale, comunissima tra i bambini così piccoli, che può accadere.

I genitori hanno deciso di infliggergli una punizione esemplare, quasi medievale, ma per insegnare cosa? Far morire una povera creatura di freddo, facendola correre nell’acqua, in pieno inverno, con la temperatura che va sotto lo zero, è da mostri, non da genitori. Ci troviamo di fronte all’ennesimo abuso perpetrato nei confronti di un bambino indifeso, un essere innocente.

Il patrigno di 30 anni e la madre di 23, cosa devono aver pensato quando gli è stato riferito che loro figlio era deceduto? Cosa pensavano potesse accadere ad un povero bambino, lasciato tutto solo nel buio della notte? Non si tratta solo di violenza su un minore, non si tratta di poca esperienza nell’allevare un figlio, si tratta di essere inadatti a crescere un bambino, tutto qui!

Esiste, a questo mondo, chi riesce a dare amore incondizionato ai bambini e chi invece non riesce ad amare nemmeno se stesso. Esiste, a questo mondo, chi riesce a crescere un figlio con sani principi e chi invece riesce solamente a trasmettergli odio verso se stesso e gli altri. Mettere al mondo un bambino per poi indicargli la strada di una morta certa è davvero spaventoso. C’è qualcosa di più innaturale? No, non c’è e non dovrebbe accadere più. Ma, sappiamo bene, che l’essere umano è l’unico animale che uccide i propri simili e su questo dobbiamo riflettere tutti quanti. Non ci sono altre parole per descrivere questo orrore. Addio piccolo Yanis, che la terra ti sia lieve.

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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