Dopo tutto il casino che è successo in Francia e che continua, ancora, ad accadere in queste ore, esiste la reale possibilità dello scoppio di una guerra globale? Dobbiamo prepararci al peggio? Dobbiamo prepararci a scendere in campo e combattere per la nostra libertà?

Sicuramente qualcosa, nell’aria, è cambiato e non possiamo fare finta di nulla. Quando i nostri occhi di occidentali guardavano le terribili immagini delle torri gemelle che cadevano come castelli di carte con migliaia di persone al loro interno, nel più profondo dell’ animo sapevamo che la nostra vita non sarebbe più stata la stessa. Non la vita dei soli americani ma anche e soprattutto quella dell’ Occidente inteso come grande contenitore di cultura e tradizioni. Siamo in guerra, non da oggi, ma da circa 15 anni.

Prima il male si chiamava Osama Bin Laden e Al Qaeda, ora ha cambiato nome in ISIS. Se pensavamo che Bin Laden fosse il male assoluto, questi predoni del deserto dalle maglie nere sono veri e propri demoni senza anima e senza cuore. Siamo al centro di un conflitto mondiale che presto esploderà. Proprio come è successo con la prima e la seconda guerra mondiale, quando singoli fatti hanno scatenato la guerra, anche in questo caso singoli fatti come gli attentati a Parigi, hanno dato il via alle ostilità. Non c’entrano nulla gli anni di piombo di italiana memoria e gli attentati terroristici delle brigate rosse e di gruppi armati di altro colore. Quelli erano figli del loro tempo, un tempo difficile, di grandi cambiamenti politici, ma soprattutto sociali.

Adesso è diverso, perché in questo preciso momento storico è la vita a essere messa sul piatto, la vitta di tutti noi. Oggi, nel 2015, nell’ era di internet e dei social network siamo andati oltre, troppo oltre. Questa volta non serviranno a un bel nulla i raid aerei notturni da parte della Francia e di qualche alleato di fortuna, ma servirà un intervento di massa e sul territorio. I grandi della terra continuano a discutere se intervenire o meno, mentre dall’ altra parte i generali dell’ Isis stanno preparando altri attentati ad altri paesi occidentali. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha detto chiaramente che quello del terrorismo islamico è un tentativo di guerra globale e che quindi dobbiamo garantire la sicurezza ai nostri concittadini, senza rinunciare, per questo, alle nostre libertà conquistate.

Parole che mi trovano assolutamente d’ accordo. Parole che danno un senso a quello per cui i nostri antenati hanno combattuto nel risorgimento e nella seconda guerra mondiale. Quando è la libertà e la dignità dell’ intera umanità a essere messa in gioco, anche l’ uomo più buono e pacifista di questo mondo, scende in campo a combattere. Durante un’ intervista a un appartenente dell’ Isis (subito dopo i fatti tragici a Charlie Hebdo), ho sentito queste parole uscire dalla sua bocca: “Se qualcuno mi prende in giro, lede la mia dignità, insulta la mia fede o cerca di limitare la mia libertà in qualche modo, deve pagare con la vita, deve morire”. Così, secondo questa individuo, dice il Corano.

Non conosco bene il Corano e quindi non posso dargli ragione oppure no, ma una cosa credo di saperla e poterla dire chiaramente: “Se qualcuno mi insulta, lede la mia dignità, prende in giro la mia fede e cerca di limitare la mia libertà personale, io non porgerò mai l’ altra guancia, ma farò di tutto per difendere ciò che è mio”. Non calpestare mai i diritti degli altri, se non vuoi che questi calpestino i tuoi.

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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