Donne

E’ successo ancora una volta. L’ ennesima ragazza è stata uccisa dall’ex fidanzato stalker. Siamo a Catania e questa volta la vittima si chiama Giordana Di Stefano, aveva 20 anni ed era madre di una bimba di 4. Luca Priolo ha ucciso a coltellate l’ ex compagna, all’interno della sua auto, il 27 agosto scorso. Dopo questo gesto così efferato e una tentata fuga all’estero, passando per Milano, Luca Priolo ha confessato l’ omicidio, perché il peso di quello che aveva commesso, era troppo grande da sostenere.

Un delitto ancora fresco che ha scosso gli animi di tutti. Le vittime di stalking, negli ultimi anni sono cresciute in maniera esponenziale. La denuncia per stalking fatta nel 2013, non ha impedito, purtroppo, che Giordana andasse incontro alla morte. In questi giorni si sarebbe dovuta tenere l’udienza per l’indagine preliminare. Nonostante questo disperato grido d’ aiuto, è stato ancora una volta il rosso del sangue a colorare il finale di questa triste vicenda.

Le denunce per stalking, dall’ entrata in vigore della legge nel 2009, sono state ben 51.079 e 10.703, solo, nell’ ultimo anno, mentre quest’anno gli omicidi complessivi sono stati 446. Troppe, davvero troppe le donne che sono andate incontro a questa fine così miserevole. A cominciare, una decina di anni fa, dal caso clamoroso di Antonella Multari che, perseguitata dal suo spasimante Luca Delfino, è stata massacrata a coltellate in mezzo alla strada, senza nessuna pietà e soprattutto in mezzo all’ indifferenza generale. Allora la legge sullo stalking non esisteva ancora, e quindi la sola violenza psicologica non bastava alle forze dell’ ordine per intervenire. La polizia, alla fine, è dovuta intervenire, ma quando oramai, la frittata era fatta. Oppure, andando ancora più indietro nel 2002, c’è stato il caso di Ruggero Jucker che dopo 10 anni di galera, per aver ucciso la sua ragazza Alenya Bortolotto (all’epoca 26enne), è tornato in libertà. Potrei citarne tanti altri, ma decido di fermarmi qua, perché esiste un limite a tutto. Ora, da un lato, le cose sono un po’ cambiate, ma la sostanza non è cambiata poi molto, perché le donne continuano a rimetterci la vita.

Stiamo parlando di donne ferite, umiliate, sia psicologicamente che fisicamente, da pseudo mariti o fidanzati, incapaci di amare ma solo di odiare. L’ amore malato, l’ amore criminale è un ossimoro. L’ amore se è tale è solo quello vero e sincero. Quando non si riesce ad avere una persona, si cerca di annullarla da tutti i punti di vista, fino ad annullarla fisicamente, togliendola di mezzo, secondo una vecchia e macabra massima che recita così: se non sarai mia, non sarai di nessun altro.

E così una vita viene spezzata, senza un motivo, lasciando figli e parenti in preda alla disperazione più totale. Dobbiamo difendere le donne da questi uomini che uomini non sono. Due donne famose nei rispettivi ambiti, hanno vestito i panni delle salvatrici, creando la Fondazione Doppia Difesa: si tratta di Michelle Hunziker e dell’ avvocato Giulia Bongiorno. Questa fondazione aiuta le donne di tutte le età a farsi coraggio e denunciare qualsiasi tipo di violenza. Le donne hanno una marcia in più rispetto agli uomini e questo è un dato di fatto. Uscire dal silenzio è denunciare è un sintomo di superiorità. Le donne hanno il potere di poter cambiare le cose. Per potere cancellare definitivamente questo fenomeno abominevole, denunciate, denunciate e denunciate ancora. Un uomo che vi insulta e vi picchia, non solo non vi merita, ma merita solo di soffrire.

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui