L’Ufficio parlamentare di bilancio non valida le stime per il prossimo anno contenute nella nota di aggiornamento al Def. Inoltre, “i cambiamenti ipotizzati” nella Nadef “si riflettono sul rispetto delle regole europee” e il deterioramento del saldo strutturale di 0,8 punti percentuali di Pil nel 2019, “a fronte dello stesso aggiustamento richiesto (0,6 punti percentuali), comporta una deviazione significativa della regola sul saldo strutturale in termini sia annuali sia in media su due anni”. E’ quanto dice Giuseppe Pisauro, presidente dell’Upb, in audizione davanti alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato.

“Analogamente – continua – le previsioni implicano una deviazione significativa anche per la regola della spesa. Considerate entrambe le deviazioni è previsto che la Commissione conduca una valutazione complessiva per stabilire se sia stata rispettata la parte preventiva del Patto di stabilitĂ  e crescita”.

“Nel caso lo sforzo di bilancio indicato per il 2019 nella Nadef venisse confermato nel Documento programmatico di bilancio e se tale sforzo fosse giudicato dalla Commissione europea ‘chiaramente’ al di sotto di quanto raccomandato dal Consiglio nel luglio scorso (aggiustamento strutturale di 0,6 punti percentuali), essa potrebbe considerare come ‘particolarmente grave’ il mancato rispetto delle regole del Patto”, aggiunge Pisauro.

Inoltre, l’Ufficio parlamentare di bilancio non valida le stime per il prossimo anno contenute nella nota di aggiornamento al Def presentata dal governo. Come spiega Pisauro, “non è possibile validare le previsione macroeconomiche relative al 2019 contenute nel quadro programmatico della Nadef 2018 giudicando che i significativi e diffusi disallineamenti relativi alle principali variabili del quadro programmatico, rispetto alle stime elaborate dal panel dei previsori, rendono eccessivamente ottimistica la previsione di crescita sia del Pil reale (1,5%) sia di quello nominale (+3,1% nel 2019), variabile quest’ultima cruciale per la dinamica degli aggregati di finanza pubblica”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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