Sergio Mattarella (D), presidente della Repubblica, e Giuseppe Conte, presidente del Consiglio, durante la presentazione del primo volume dell'Edizione Nazionale degli scritti di Luigi Einaudi, Roma, Banca d'Italia, 11 gennaio 2019. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

Nessun Paese è in grado da solo di rispondere” all’emergenza rifugiati. Per questo “il superamento della logica emergenziale e la definizione di risposte lungimiranti e sostenibili fondate sui principi di responsabilità e solidarietà, vanno concertati e condivisi dalla comunità internazionale e, anzitutto, a livello europeo, come sancito dai trattati”. Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il quale l’Ue “deve essere protagonista per sviluppare una politica comune”. “L’Italia, in prima linea nell’adempiere con costanza e determinazione ai suoi doveri disolidarietà, assistenza e accoglienza, vede l’alto impegno morale e giuridico di protezione verso coloro che fuggono dalle persecuzioni, sancito dalla Convenzione di Ginevra del 1951,tra i principi fondamentali della nostra Costituzione”.

Cosi’,in una dichiarazione, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nella Giornata del rifugiato. I rifugiati – scrive il Capo dello Stato – ci ricordano ogni giorno, con forza, vicende di sofferenza, di discriminazione, di separazione da famiglie,terre e radici. Ciascun popolo, nella sua storia, è stato vittima dl tragedie di questa natura. Le gravi difficoltà che affliggono popoli di regioni a noi anche molto vicine meritano un’attenta riflessione sulle cause di questi drammi e sulle risposte che richiedono”.

“L’Italia – sostiene Mattarella – in prima linea nell’adempiere con costanza e determinazione ai suoi doveri di solidarietà, assistenza e accoglienza, vede l’alto impegno morale e giuridico di protezione verso coloro che fuggono dalle persecuzioni, sancito dalla Convenzione di Ginevra del 1951, trai principi fondamentali della nostra Costituzione.

Le donne egli uomini dello Stato rappresentano, per chi fugge da quelle condizioni, il primo volto amico, la mano tesa per un contatto umano e solidale. Merita di essere ricordata la meritoria esperienza dei trasferimenti umanitari di rifugiati particolarmente vulnerabili che, grazie ai vari canali di collaborazione delle autorità con la società civile – cui va tutta la mia riconoscenza – consentono di trarre in salvo e condurre in Italia centinaia di beneficiari”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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