Quella rosa, ovvero il simbolo stesso del Giro ciclistico d’Italia, rappresenta solo una delle maglie in palio nella corsa a tappe del nostro paese, quella della classifica generale, perché in realtà ci sono altre tre classifiche accessorie e le rispettive maglie da assegnare al termine di ogni tappa e, ovviamente, sul traguardo finale.
La maglia ciclamino rappresenta il simbolo della classifica determinata dai piazzamenti, senza tenere conto del tempo impiegato, ed è particolarmente ambita dai velocisti, fuori portata per quanto riguarda la vittoria finale del Giro.

La classifica a punti è stata istituita a partire dal 1966, senza però che nel primo anno ci fosse una maglia a contraddistinguere chi guidasse la graduatoria, mentre nei due anni seguenti è stata una maglia rossa a divenirne il simbolo, sostituita nel 1969 da quella ciclamino.

Nel 2010 si ritorna alle origini ed il colore utilizzato è nuovamente il rosso, per tornare nel 2017 al ciclamino, forse per non confonderla con il rosso sulle maglie di diverse formazioni.
Ad indossare più volte il simbolo della classifica a punti sono stati due famosissimi corridori italiani, in accesa competizione tra loro e diversissimi non solo nelle caratteristiche di ciclista: Francesco Moser e Giuseppe Saronni, gli unici ad essersela aggiudicata anche per tre anni consecutivi, prima Moser (76/78) e poi Saronni (79/81).
Ad aggiudicarsi la maglia ciclamino 2019 è stato il campione di Germania, Pascal Ackermann, della Bora-Hansgrohe, dopo un’accesissima lotta con il francese Arnaud Démare (Groupama-FDJ), risoltasi sul traguardo della diciottesima tappa, quella che ha condotto i corridori da Valdaora a Santa Maria di Sala, vinta dall’italiano Damiano Cima (Nippo-Vini Fantini-Faizanè) proprio davanti ad Ackermann.

Il tedesco, in ciclamino per dieci tappe complessive, va particolarmente elogiato, vista la terribile caduta di cui è stato vittima, con buona parte del gruppo, ad un chilometro dal traguardo della decima tappa, quella terminata a Modena, dove è arrivato con la tenuta da gara ridotta a brandelli ed escoriazioni profonde in tutta la parte destra del corpo, che abbiamo voluto documentare prima della partenza di Commezzadura (tappa numero diciassette) con una foto in cui si vedono i cerotti su gamba e braccio del velocista.

Foto ed articolo a cura di Patrizia Ferro

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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