Russia e Turchia si stanno prendendo a scornate come due tori. L’ ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso dei russi è stato l’ abbattimento di un loro jet militare da parte dei turchi.

Secondo il presidente Erdogan il velivolo era entrato nello spazio aereo turco, ai confini con la Siria. Secca e velenosa è stata la risposta del premier russo Putin: “La Turchia ci ha pugnalato alla schiena, la Russia reagirà di conseguenza”. Parole piuttosto forti, pronunciate non da un agnellino ma da un leone quale è Wladimir Putin. I piloti, gettatisi dall’aereo in fiamme, con il paracadute sono finiti in Siria.

Secondo fonti più o meno ufficiali, sembra che un pilota sia stato subito fatto fuori da alcuni membri dell’ Isis, mentre l’ altro sarebbe stato condotto dai ribelli siriani in un campo russo, non poco distante dallo schianto. Ma, indipendentemente dalla sorte toccata ai due militari, questo sgarbo ai russi da parte dei turchi, non ci voleva proprio. Come è stato possibile che un membro della Nato abbia attaccato un altro membro dell’ alleanza atlantica? In queste situazioni, questo organo creato per la tutela di tutte o quasi le nazioni del mondo, non dovrebbe prendere posizione e intervenire in qualche modo? La Nato non è stata creata per risolvere anche queste situazioni?

E gli Stati Uniti? Barack Obama ha subito preso le parti della Turchia, dicendo che i turchi avevano tutto il diritto di sparare per difendere i loro confini. Apriti cielo…nel giro di poche ore, le cose si sono completamente capovolte. In questo gioco di invidie, gelosie e manie di onnipotenza, non si capisce più quali siano i “buoni” e quali i “cattivi”. Tra Russia e America non è mai corso buon sangue, almeno fino al 13 novembre scorso, quando Putin e Obama hanno deciso di unire le forze per eliminare, definitivamente, il “nemico pubblico numero uno”: l’Isis. Ma come accade tra superpotenze mondiali, basta poco per ritornare ad odiarsi come prima e forse anche qualcosina di più. E così le parole del presidente statunitense sono state talmente taglienti da indignare non poco il suo collega russo. Siamo di nuovo in piena guerra fredda? Non credo che la guerra fredda sia mai finita veramente, perché la rivalità tra russi e americani e seconda solo a quella tra palestinesi ed ebrei. Fossi stato in Obama, non avrei preso posizione, specialmente in questo momento. Avrei, semplicemente, detto che la matassa l’ avrebbe dovuta sbrogliare la Nato, punto e basta. Così facendo, il premier americano non avrebbe attirato nessun tipo di inimicizia, né da parte dei turchi né tantomeno dei russi.

In questi casi, mai prendere posizione, soprattutto quando sei alleato (anche se temporaneamente), con una nazione orgogliosa come la Russia. Ormai non sappiamo davvero più a chi credere: di chi ci dobbiamo fidare tra Obama, Putin, Erdogan e Hollande? Nessuno di questi capi di stato sembra immune da responsabilità sia per quanto riguarda la politica interna, sia per quanto riguarda i rapporti internazionali. Siamo ad un punto di svolta, una svolta epocale. Come al solito, la mia Italia (che a livello mondiale conta meno di zero), dovrà dire sì a tutti quanti. Come Berlusconi, anche Renzi vuole essere amico di tutti e nemico di nessuno. Come al solito, l’ Italia dovrà solo obbedienza a tutto il resto del mondo. Se questo non è un principio di guerra mondiale, non so proprio cosa sia!

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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