Boris Johnson è giunto a Buckingham Palace per ricevere dalla regina l’incarico formale di nuovo primo ministro britannico. Il neo leader Tory, 55 anni, paladino della Brexit, subentra alla 66 enne collega di partito Theresa May. E’ il premier numero 14 accolto dalla 93 enne Elisabetta II negli oltre 67 anni del suo lungo regno. Il primo fu Winston Churchill, in una lista che comprende da oggi 12 uomini e due donne.

L’arrivo di Johnson a palazzo è stato accolto anche dalla protesta di un drappello di manifestanti, in particolare attivisti di Greenpeace, che la polizia ha rapidamente allontanato, impedendo loro di fermare il corteo del premier entrante. Prima del passaggio formale di consegne, si sono dimessi come preannunciato alcuni ministri del governo May considerati più moderati di Boris Johnson e contrari all’ipotesi (che il premierentrante non esclude) di una Brexit no deal il 31 ottobre. I nomi di maggiore spicco fra coloro che si sono fatti da parte, certamente fuori dalla prossima compagine, sono quelli di David Lidington, vicepremier di fatto con May, del cancelliere dello Scacchiere, Philip Hammond, del ministro della Giustizia, David Gauke, e del titolare della Cooperazione Internazionale (e già candidato alla leadership Tory), Rory Stewart. Johnson: “Nuovo accordo con l’Ue, Brexit il 31 ottobre” Boris Johnson entra a Downing Street con un discorso dai toni assertivi in cui evoca “un nuovo e migliore accordo” con l’Ue sulla Brexit, insiste sul 31 ottobre per l’uscita dall’Ue e dice no “ai pessimisti” che non credono “alla nostra capacità di onorare il mandato democratico”del referendum del 2016. Proveremo che “i critici e i dubbiosi si sbagliano”, dice il nuovo premier britannico, pur ricordando che ci sono solo 99 giorni. Poi definisce “remota” la possibilità d’un no deal, ma ribadisce che bisogna esser pronti.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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