E’ molto più difficile mantenere la vetta che arrivarci. E poi se su questa vetta ci stai sopra da oltre vent’ anni, beh allora sei proprio un fenomeno, un vero campione, una leggenda insomma.

Semplicemente, Francesco Totti, semplicemente la Roma. Il fantasista romano, nato e cresciuto a Roma come capitale e nella Roma, come squadra di Serie A, compie 40 anni. Uno dei pochi, anzi l’ultima bandiera e capitano di lungo corso rimasto, è nato il 27 settembre 1976. Colui che ha detto no al Real Madrid e ai suoi milioni, colui che ha rinunciato a vincere qualcosina in più anche se nel 2006 ha alzato la Coppa del Mondo, colui che ha giurato eterno amore a una squadra, una causa, una città.

Nelle vittorie come nelle sconfitte, nelle gioie come nei dolori, nelle cadute e nelle risalite, Totti è sempre stato vicino alla Roma e la Roma è sempre stata vicina a Totti. Un binomio inscindibile, un marchio di fabbrica che dura da oltre due decadi. “Er pupone” ha disputato ben 866 partite, segnando complessivamente 333 reti fra squadre di club e varie nazionali. Contro tutto e tutti, Totti sta continuando a giocare. Contro tutti quelli che pensavano fosse pronto per la pensione. Contro tutti quelli che pensavano fosse diventato un peso per la squadra. Contro tutti quelli che (forse anche nella Roma stessa), pensavano fosse sostituibile, come qualsiasi altro giocatore.

A 40 anni, cifra tonda, il fantasista giallorosso, continua a segnare e a incantare la curva Sud dell’Olimpico. A 40 anni suonati, “Er pupone” regala delle perle che solo i grandi numeri dieci riescono a tirare fuori dal loro repertorio. Questo, molto probabilmente, sarà l’ ultimo anno di Francesco Totti alla Roma, l’ultimo anno in cui gli appassionati di calcio, lo vedranno in campo, a correre dietro ad un pallone. Tutte le storie, anche quelle più belle sono destinate a finire. Non esiste un romanzo infinito, così come non esiste una vita infinita. La bellezza delle gesta di questo autentico campione, quelle sì che verranno ricordate in eterno. Grazie alla tv, grazie ai giornali, ma soprattutto grazie alle storie che racconteremo ai nostri figli e nipoti. Siamo testimoni della nascita, lo sviluppo e la consacrazione di uno dei giocatori più forti di tutti tempi e questo basta a farci dire di aver vissuto una vita piena. Quindi, auguri Capitano, cento di questi giorni e grazie per tutte le emozioni che ci hai fatto provare in questi anni.

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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