Dopo un lieve calo nel 2016 tornano a crescere nuovamente i cosidetti “mammoni”, in linea con quanto accaduto dal 2009 in poi: nel nostro Paese i giovani tra i 18 e i 34 anni che nel 2017 vivevano a casa con i genitori erano il 66,4% del totale (65,8% nel 2016), dato più alto dopo Croazia, Malta e Grecia, a fronte di una media Ue al 50%.

A casa un giovane su 2 tra i 25 e i 34 anni La distanza dal resto dell’Europa aumenta per la fascia tra i 25 e i 34 anni, quella nella quale si dovrebbero aver terminato gli studi per cominciare a lavorare: vive ancora a casa il 49,3% dei giovani a fronte del 30,6% medio in Ue (3,2% in Danimarca e 4,7% in Finlandia).
E se in Italia tra i 25 e i 34 anni vive con i genitori quasi un giovane su due – si legge negli ultimi dati Eurostat – la percentuale è del 14,9% nel Regno Unito, del 13,5% in Francia e del 17,3% in Germania mentre nei paesi del Nord Europa si resta al di sotto o poco sopra il 10% (Svezia al 6%, Olanda all’11,4%).

Giovani maschi in difficoltà A lasciare con difficoltà la casa dei genitori sono soprattutto i giovani maschi: tra i 18 e i 34 anni i giovani italiani che dichiarano di vivere a casa con mamma sono il 72,7% del totale (56,2% in Europa a 28) contro il 59,8% delle femmine nella stessa fascia di età (43,5% in Europa). Il divario cresce nella fascia tra i 25 e i 34 anni con il 57,9% dei maschi italiani ancora con i genitori (37,7% la media Ue, 4,3% in Danimarca) a fronte del 40,6% delle femmine (23,5% in Europa, 1,9% in Danimarca). La percentuale è in crescita in Italia soprattutto per gli uomini (dal 57,2% al 57,9%) mentre per le donne l’aumento è di 0,3 punti (dal 40,3% al 40,6%).

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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