Il nome della Romagna è e resterà indissolubilmente legato a quello di Tonino Guerra. Uno dei grandi del nostro territorio e la Romagna ne ha sfornati alcuni davvero eccezionali. Il Maestro originario di Santarcangelo, scomparso 4 anni fa, continuerà a vivere attraverso la sua arte e le sue infinite opere, grazie all’arguta semplicità di quegli uomini di una volta, con lo spirito forte e il sacrificio incorporato. E per non dimenticare il maestro Guerra, andrà in scena, a Cervia- Milano Marittima, anche quest’ anno, il Festival della Romagna, una manifestazione ideata da Daniele Baronio in collaborazione con l’ Associazione Culturale Tonino Guerra. Questo evento è incentrato (e non poteva essere altrimenti), sull’ arte del nostro territorio, vasto e diversificato come pochi. Questo Festival partirà il 17 giugno e si concluderà il 21. Per entrare nel mondo del Maestro e capire l’importanza di questa manifestazione, abbiamo contattato Eleonora Krendilina in Guerra, moglie del Maestro è anche Vicepresidente di questa Associazione, che ha gentilmente risposto ad alcune domande.

Eleonora, quanto è importante il Festival della Romagna?

“Innanzitutto vorrei esprimere la mia gioia nel vedere che anche quest’ anno il Festival della Romagna aprirà il sipario e faccio un grosso in bocca al lupo a tutti. Questa manifestazione si svolgerà in un luogo molto caro a Tonino Guerra, ovvero i Magazzini del Sale di Cervia, che erano spesso, protagonisti delle mostre che abbiamo organizzato negli anni precedenti come associazione culturale, anche alla presenza di grandi artisti russi. Quindi siamo molto soddisfatti per come sta crescendo questo evento che ha un’ importanza vitale non solo per la cultura e le tradizioni di questi territori ma per gli amanti dell’ arte in generale”.

Molti associano il nome del grande Tonino Guerra solo alla Romagna, ma questo poeta è stato un simbolo per tutta l’ Italia e per il mondo intero, sbaglio?

“No, non sbaglia, ma purtroppo il nome del Maestro in molti casi è stato circoscritto alla sua terra, che lui ha amato in maniera quasi viscerale. Ma secondo me e anche secondo tanti addetti ai lavori e non, Tonino Guerra è stato un’ artista di fama internazionale e così dovrebbe essere conosciuto anche fuori dai nostri confini. Per questo spero che questa collaborazione tra la nostra associazione e questo festival, continui ancora per molto e magari per i prossimi anni sarebbe bello vedere sul palco di questa manifestazione non solo rappresentanti della cultura Folk romagnola, come è giusto che sia, ma anche tanti artisti di grande qualità e classe internazionale. Sono sicura che il nome di Tonino li richiamerà sicuramente”.

Ad esempio, secondo lei, quali personalità della cultura italiana potrebbero presenziare alle prossime edizioni del Festival? Ha per caso già dei nomi in mente?

“Non so personaggi del calibro di Vittorio Sgarbi, Roberto Benigni oppure un premio Nobel come Dario Fo, entrambi assidui frequentatori della Romagna. Oppure Cristina Muti e Carlin Petrini, grande amico di Tonino, Presidente di Terra Madre e Slow Food. Questi nomi, ma anche altri darebbero una ulteriore spinta a questa grande manifestazione”.

Si può dire che Tonino Guerra sia stato un’ artista del popolo?

“Tonino amava molto la sua gente, soprattutto le mani degli artigiani, di coloro che creavano qualcosa dal nulla. Voleva che la gente ritornasse a lavorare con le mani in modo da creare oggetti di grande qualità artigianale. In fondo, l’ essenza dell’ arte è questo. Per me Tonino è l’anima della Romagna”.

Se volete saperne di più sul Festival della Romagna e sull’Associazione Culturale Tonino Guerra potete visitare i siti: www.festivaldellaromagna.it e www.toninoguerra.org.

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui