decapitate

L’ Isis si trova dappertutto e in nessun posto. l’ Isis è ovunque e da nessuna parte. l’ Isis non ha indirizzo e residenza, l’ Isis è come un nomade. Ed è proprio per questo che è impossibile da intercettare ed eliminare.

Questa organizzazione terroristica ha cellule in tutto il mondo, da Occidente a Oriente. Ovunque ci sia una moschea, ci potrebbe essere un militante dell’ Isis pronto a sferrare un attacco. La cosa incredibile è che molti, forse, non sanno che questi soldati non sono originari della Siria, Iraq, Afghanistan, o qualsiasi altro posto nel Medio Oriente. La maggior parte di questi jihadisti sono nati e cresciuti in Europa. A tenerli uniti è la fede Islamica che li fa sentire più vicini e più forti. Gli attentatori di Parigi erano nati, cresciuti e avevano studiato in Francia. Non stiamo parlano di pendolari che dal Medio Oriente arrivano in Europa per fare del male. Il male l’ abbiamo in casa ed è questa la cosa che sconvolge di più. Non possiamo indicare sulla mappa un punto preciso in cui colpire, perchè non esiste. Si è creato uno stato Islamico (Siria e Iraq), riconosciuto solo dagli appartenenti, che si chiama Isis, ma oltre questo non abbiamo alcuna conoscenza di basi logistiche alla luce del sole.

In una guerra, due nazioni giocano a carte scoperte e per quanto possano celare le proprie mosse, riescono a farlo fino ad un certo punto, perché sul campo di battaglia, gli altarini vengono sempre fuori. In questo caso, invece, siamo noi a essere sul campo di battaglia, pronti a essere macellati. Non sappiamo da dove arriveranno i prossimi attacchi, abbiamo il terrore di uscire di casa e fare qualsiasi cosa. Gli attacchi possono arrivare da tutte le parti, in qualunque momento. Oggi può essere preso di mira un teatro, domani potrebbe saltare qualche monumento, dopodomani chissà. Per arginare questo fenomeno, molti politici stanno discutendo sulla possibilità di chiudere le frontiere, soprattutto in Francia. Chiudere queste benedette frontiere e come ha detto Hollande, privare della cittadinanza chi si macchia di questi terribili attentati, serve davvero a poco.

Innanzitutto, se chiudiamo le frontiere e i terroristi ce li abbiamo in casa, a cosa serve? Poi, se a un individuo che è stato preso con le mani nel plastico, lo privi della cittadinanza, a lui cosa importa? Una volta colpito l’ obiettivo, la sua missione è compiuta. Queste norme servono solo a riempirsi la bocca e nulla di più. Chiudere i confini di tutte le nazioni provocherebbe, solamente, il caos assoluto e non risolverebbe, certo, il problema. Servono norme di prevenzione serie, bisogna prevenire e non intervenire dopo che la tragedia è avvenuta.

Questi jihadisti hanno pensato a tutto, a come confonderci e ferirci in ogni modo possibile, senza essere mai sconfitti del tutto. Sì, qualcuno può morire, altri possono essere catturati per la strada, ma ci saranno sempre altri soldati che prenderanno il loro posto. Sarà una guerra infinita e uno sterminio senza precedenti. Siamo onesti, e prendiamo, una volta per tutte, atto che non siamo pronti a difenderci da questi attacchi e da quelli futuri. Noi sulla mappa siamo rintracciabili e visibili da tutti, mentre loro vivono tra di noi e sono invisibili ai nostri occhi. In questo caso, loro sono il gatto e noi il topo. Chi vincerà?

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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