CALENDARIO 2018 – 19 TEATRO BONCI Cesena

dal 29 al 30 settembre 2018
sabato e domenica ore 21
Traviata
di Giuseppe Verdi
Direttore Paolo Manetti
regia di Gianfranco Zanetti
coordinamento musicale di Alfonso Antoniazzi
interpreti Cast Primo Palcoscenico (29 settembre); Cast in collaborazione con Università di Henan, e Xin Xiang (Cina)
produzione Conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena

In questa stagione l’abituale Progetto lirico del Conservatorio di Cesena – una delle attività didattiche tra formazione e teatro più interessanti della nostra città – assume un particolare significato, non solo per le collaborazioni prestigiose nella realizzazione di una delle opere più importanti e riconosciute di Giuseppe Verdi, ma soprattutto perché, per la selezione dei cantanti, accanto al Concorso nazionale “Primo Palcoscenico”, riservato a giovani voci debuttanti nell’interpretazione dell’opera prescelta, la Direzione del Conservatorio ha aperto una finestra internazionale e si è alleata con alcune istituzioni cinesi: in particolare l’Università di Henan, dove la musica classica occidentale, e soprattutto l’opera italiana, è amata e considerata quanto la propria fondamentale tradizione.

20 ottobre 2018
sabato ore 21
Omaggio ad Alessandro Bonci
in preparazione del 150esimo della nascita (1870)
Concerto lirico-sinfonico con le romanze cantate da Alessandro Bonci
Orchestra dei Conservatori di Cesena, Ravenna e Rimini
per il Progetto Area Vasta Romagna

Nel 2020 ricorre il 150esimo della nascita di Alessandro Bonci, indimenticabile tenore cesenate a cui è intitolato il Teatro Comunale: in preparazione dell’evento e di attività che permetteranno di approfondirne la conoscenza, un prima introduzione viene realizzata con un Concerto dedicato a brani celebrati da Bonci tra le due sponde dell’Atlantico, di grande valore strategico per la collaborazione attorno a questo tema dei Conservatori romagnoli, di un’Area Vasta musicale e culturale di grande interesse e potenzialità.

dall’1 al 4 novembre 2018
giovedì, venerdì e sabato ore 21 | domenica ore 15.30
Sei personaggi in cerca d’autore
di Luigi Pirandello
uno spettacolo di Michele Placido
con Michele Placido, Guia Jelo, Dajana Roncione, Luca Iacono, Luana Toscano, Paola Mita, Flavio Palmeri, Silvio Laviano, Egle Doria, Luigi Tabita, Ludovica Calabrese, Federico Fiorenza, Marina La Placa, Giorgia Boscarino, Antonio Ferro
musiche Luca D’Alberto
costumi Riccardo Cappello
luci Gaetano La Mela
produzione Teatro Stabile di Catania
in collaborazione con Goldenart Production srl

«È la mia passione per tutto quello che è pirandelliano che mi porta ad accettare la sfida», spiega Michele Placido, regista e interprete di Sei personaggi in cerca d’autore, alla sua terza regia pirandelliana, dopo Così è se vi pare e i due atti unici La carriola e L’uomo dal fiore in bocca.
Nella sua lettura, la commedia diviene un inno al teatro che mai abdica alla propria missione, con una sala e un palcoscenico “spiati” dal sestetto dei misteriosi “personaggi”. «Che una Compagnia intenta a provare mini-drammi quotidiani” afferma Placido, “venga in qualche modo spiata da presenze o fantasmi, anche se Pirandello era contrario a questa parola, mi rafforza nella convinzione che il testo sia pieno di suggestioni soprannaturali. Un’intuizione affascinante mi ha accompagnato dall’inizio: che un palcoscenico possa sorgere laddove prima esistevano giardini, fontane, piccole ville. Luoghi in cui poteva accadere la storia che racconteremo. Mi voglio anzi illudere che sia realmente accaduta: a cosa serve l’illusione, altrimenti, se non per crearne una messa in scena?».

10 novembre 2018
sabato ore 21
Histoire du soldat
in occasione del centenario della composizione e prima esecuzione (1918)
di Igor Stravinskij
Orchestra del Conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena Progetto Melologo
Direttore Giorgio Babbini
voce recitante Gabriele Marchesini
Ensemble Metamorphosen
in collaborazione con il Dipartimento di Musica Elettronica del Conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena

Histoire du soldat compie 100 anni, durante i quali ha affascinato e commosso tutti, per la capacità affabulatoria di una drammaturgia immediata e di una composizione musicale di grande popolarità. Il Conservatorio di Cesena prosegue il Progetto Melologo, che ha proposto vari appuntamenti nelle precedenti stagioni, a sottolineare il valore del rapporto tra musica e parola, nelle forme poetiche più diverse.

dal 22 al 25 novembre 2018
giovedì, venerdì e sabato ore 21 | domenica ore 15.30
1984
di George Orwell
adattamento e traduzione Matthew Lenton e Martina Folena
regia Matthew Lenton
scene Guia Buzzi
luci Orlando Bolognesi
composizione musicale e disegno sonoro Mark Melville
costumi Gianluca Sbicca
video Riccardo Frati
con Luca Carboni, Eleonora Giovanardi, Nicole Guerzoni, Stefano Agostino Moretti, Aurora Peres, Mariano Pirrello, Andrea Volpetti
si ringraziano gli allievi della Scuola di Teatro Iolanda Gazzerro – laboratorio permanente per l’attore, corso Allievo attore, approvato dalla Regione Emilia-Romagna e cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo, per le preziose giornate di studio e le stimolanti discussioni sul testo
direttore tecnico Robert John Resteghini; direttore di scena Gianluca Bolla; capo elettricista e tecnico video Orlando Bolognesi; fonico Pietro Tirella/ Alberto Tranchida; attrezzista e sartarealizzatrice Elena Giampaoli; amministratrice di compagnia Yumi Suzuki
scene costruite nel laboratorio di Emilia Romagna Teatro Fondazione; capo costruttore Gioacchino Gramolini; costruttori Riccardo Betti, Marco Palermo, Sergio Puzzo; impianti led Roberto Riccò
foto Guido Mencari
si ringrazia per la preziosa collaborazione Peter Kelly
produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione, CSS Teatro stabile di innovazione del FVG

dal 6 al 9 dicembre 2018
giovedì, venerdì e sabato ore 21 | domenica ore 15.30
L’anima buona del Sezuan
di Bertolt Brecht
traduzione Roberto Menin
progetto, elaborazione drammaturgica e interpretazione Elena Bucci, Marco Sgrosso e con altri attori in via di definizione
disegno luci Loredana Oddone
drammaturgia del suono Raffaele Bassetti
macchinismo e direzione di scena Viviana Rella
costumi supervisione di Ursula Patzak
in collaborazione con Marta Benini e Elena Bucci
maschere Stefano Peroccodi Meduna
sarta Manuela Monti
produzione CTB Centro Teatrale Bresciano, Emilia Romagna Teatro Fondazione
in collaborazione con Le belle bandiere
si ringrazia il Comune di Russi

14 dicembre 2018
venerdì ore 21
Esercizi di stile
Raymond Queneau e la musica francese
in occasione del 150esimo della morte di Hector Berlioz (1869)
con
Stefania Rocca voce recitante
Patrizia Bettotti violino
Giampiero Sobrino clarinetto
Andrea Dindo pianoforte

Gli Esercizi di stile di Raymond Queneau (nella traduzione o forse, più propriamente, nell’adattamento alla lingua italiana di Umberto Eco) incontrano, attraverso la voce di Stefania Rocca, la musica francese, alcune delle più belle pagine del suo repertorio cameristico.
Il testo di Queneau, scrittore ma anche musicista di ambiente e formazione, è stato un oggetto di culto per la ricerca linguistica e l’uso musicale delle parole: Stefania Rocca è una straordinaria guida per lo spettatore attraverso le 99 varianti della stessa storia – un semplice episodio di vita quotidiana – che nell’opera viene rivisitato ogni volta tra divertenti variazioni di stile, giochi di parole e registri espressivi sempre diversi.
Alle parole si alterna la musica del trio di Giampiero Sobrino (clarinetto), Patrizia Bettotti (violino) e Andrea Dindo (pianoforte), che esegue, anche trascrivendo le composizioni per opera di Andrea Dindo, musiche francesi del tempo di Queneau, il Novecento, da Debussy a Ravel, e altre precedenti, a lui vicine, come quelle di Berlioz, di cui ricorre durante la stagione il 150esimo della morte.

dal 30 al 31 dicembre 2018
domenica e lunedì ore 21
Le Cirque Invisible
di Jean Baptiste Thierrée e Victoria Chaplin

Tornano a Cesena Victoria Chaplin e Jean Baptiste Thierrée con Le Cirque Invisible, spettacolo con cui hanno affascinato grandi e piccini di tutto il mondo, difficile da definire se non, forse, con la parola “magia”.
È circo ma certamente anche danza, coreografia di corpi, di oggetti e di immagini. Un circo sognato, reinventato, dove tutto si svolge in un fluire in apparenza privo di ogni fatica, creato da due artisti che, nell’epoca virtuale e degli effetti speciali, riescono a incantare con la loro arte fatta di cose semplici e precisione, in grado di creare corto-circuiti nell’immaginario degli spettatori.
Victoria Chaplin e Jean Baptiste Thierrée sono gli acrobati, i fantasisti, gli illusionisti, i prestigiatori, i clown, i musicisti di questo circo immaginario, di questo volo della fantasia.

dal 5 al 6 gennaio 2019
sabato e domenica ore 21
La leggenda del serpente bianco
con gli attori della Compagnia Nazionale dell’Opera di Pechino
produzione China National Peking Opera Company

La leggenda del serpente bianco è una delle opere cinesi più popolari. Questa storia di amore e coraggio tra uomo e spirito contro la cieca intolleranza porta in sé una leggenda senza tempo e una forma d’arte classica.
L’opera racconta la storia d’amore tra White Lady e Xu Xian. White Lady, lo spirito di un serpente bianco, incontra Xu Xian nel West Lake. I due si innamorano e si sposano. Fahai, un monaco, pensa però che un essere umano non dovrebbe sposare uno spirito: perciò inizia a seminare discordia nella coppia e a porre ostacoli e incomprensioni fra i due…
Fondata nel gennaio 1955, la China National Peking Opera Company è un’organizzazione nazionale di arti dello spettacolo che fa capo direttamente al Ministero della Cultura della Repubblica Popolare Cinese. Nel corso di 60 anni, la Compagnia ha messo in scena più di 500 opere teatrali tradizionali e moderne di nuova scrittura. Lo scambio culturale è uno dei suoi compiti principali: ha rappresentato spettacoli in tutto il mondo, in oltre 50 paesi dei cinque continenti, guadagnando un prestigio internazionale.

9 gennaio 2019
mercoledì ore 21
Per un nuovo mondo
Odessa Philharmonic Orchestra
Hobart Earle direttore
Alexey Stadler violoncello
P. I. Cajkovskij Danze da “La bella addormentata”, “Il lago dei cigni”, “La fanciulla di neve”
D. Shostakovich Concerto n. 1 in mi bem. magg. op. 107 per violoncello ed orchestra
in occasione del 60esimo anniversario della composizione e prima esecuzione
A. Dvorak Sinfonia n. 9 in mi minore op. 95 “Dal nuovo mondo”

Odessa, con la celebre scalinata della Corazzata Potemkin, è un simbolo universalmente riconosciuto del tentativo di costruire un “nuovo mondo”: da questa città ucraina viene una Orchestra di livello internazionale, diretta dallo statunitense Hobart Earle, che per la nostra stagione unisce la leggerezza delle danze di Cajkovskij con la drammaticità di una composizione per orchestra e per il violoncello solista del tedesco Alexey Stadler, giovane ma già scritturato da orchestre e festival internazionali, di Shostakovich, realizzata alla fine degli anni Cinquanta nel pieno della dominazione sovietica. Conclude il programma una pagina celebre di Dvorak, la Sinfonia n. 9, dedicata al “Nuovo mondo”, qui inteso geograficamente, come il continente americano nel quale il compositore ceco si era stabilito e dal quale era stato profondamente influenzato.

11 gennaio 2019
venerdì ore 21
La Bella Addormentata
musiche di P.I. Tchaikovsky
coreografie di M. Petipa
Balletto di San Pietroburgo – Saint Petersburg Classical Ballet Tradition

Tra i capolavori dei Balletti Russi, La Bella Addormentata è uno dei titoli più noti, per il riferimento ad una fonte letteraria comune a tante culture nel mondo, per essere divenuto icona del romanticismo e per la collaborazione istituita a Pietroburgo tra le eccellenze artistiche della produzione del tempo, soprattutto Petipa e Cajkovskij.
La serata rinnova una tradizione e una scuola alle quali anche oggi si guarda per riscoprire un periodo storico e artistico, una tecnica, quella del balletto classico, e una disciplina del corpo e dell’anima che affascinano e conquistano.

dal 17 al 20 gennaio 2019
giovedì, venerdì e sabato ore 21 | domenica ore 15.30
Il Maestro e Margherita
di Michail Bulgakov
drammaturgia Letizia Russo
con Michele Riondino, Anna Maria Guarnieri, Federica Rosellini e (in ordine alfabetico) Giordano Agrusta, Carolina Balucani, Francesco Bolo Rossini, Caterina Fiocchetti, Dario Iubatti, Michele Nani, Diego Sepe, Oskar Winiarski
regia Andrea Baracco
scene e costumi Marta Crisolini Malatesta
musiche originali Giacomo Vezzani
produzione Teatro Stabile dell’Umbria

«Dal registro comico alla tirata tragica, dal varietà più spinto all’interrogarsi su quale sia la natura dell’uomo e dell’amore. Basso e alto convivono costantemente creando un gioco quasi funambolico, pirotecnico, in cui ci si muove sempre sulla soglia dell’impossibile, del grottesco, della miseria e del sublime.A volte si ride, a volte si piange, spesso si ride e piange nello stesso momento. Insomma, in questo romanzo, e in questo spettacolo, si vive, sempre». Andrea Baracco

«Mettiamo in scena un meccanismo di moltiplicazione dei registri e dei ruoli, facendo dell’evocazione e dell’immaginazione le chiavi per immergersi in un racconto complesso e tragicomico come la vita. Ma a quella forza in grado di sovvertire l’ordine e di abbattere confini reali e immateriali, all’amore tra due esseri umani e alla sua capacità di sopravvivere anche alla morte, sarà affidato il compito di tenerci per mano e domandarci, insieme al Maestro e alla sua Margherita: Cos’è la verità?». Letizia Russo

25 gennaio 2019
venerdì ore 21
Kiss me, Kate
in occasione del 70esimo anniversario della composizione e prima esecuzione (1949)
musical di Cole Porter
tratto dalla commedia “La bisbetica domata” di William Shakespeare
nuova produzione in esclusiva nazionale su licenza di TAMS – WITMARK New York
adattamento e regia di Corrado Abbati
Compagnia Corrado Abbati
la serata è dedicata ad Angela Baviera nel decimo anniversario della sua scomparsa (2008)

Il percorso recente di una delle Compagnie storiche dell’Operetta, capace di mantenerne viva la tradizione, prevede la lettura e interpretazione a ritroso di un genere di grande successo teatrale e cinematografico, cioè la traduzione nella forma dell’operetta del musical americano che a sua volta deve proprio alla tradizione dell’operetta europea l’ispirazione per la sua codificazione. Può apparire un gioco di parole ma in realtà è un progetto di grande valore culturale che ha consentito ad un pubblico giovane e nuovo di avvicinarsi ad una forma teatrale tradizionale.
Il successo si ripeterà sicuramente con Kiss me, Kate, un titolo di culto per tutti gli appassionati, ricco di humour, romanticismo e delicata satira.

27 gennaio 2019
domenica ore 21
Giorno della Memoria
Orchestra d’archi del Conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena
D. Shostakovich Sinfonia n.11 A per Orchestra d’Archi
P. I. Cajkovskij Serenata per Orchestra d’Archi
Concertatore Paolo Chiavacci

Il giorno della memoria della Shoah e delle persecuzioni contro gli ebrei viene celebrato dal Conservatorio di Cesena con un Concerto che coinvolge la sua Orchestra d’Archi guidata dal concertatore, il suo Direttore Paolo Chiavacci. Il programma presenta composizioni di due grandi musicisti russi che nel corso della loro vita hanno rappresentato il dramma dell’esistenza e della persecuzione, della guerra e della depressione con grande partecipazione personale.

dal 30 al 31 gennaio 2019
mercoledì e giovedì ore 21
L’istruttoria
di Peter Weiss
traduzione Giorgio Zampa
con Roberto Abbati, Paolo Bocelli, Cristina Cattellani, Laura Cleri, Gigi Dall’Aglio
Paola De Crescenzo, Pino L’Abbadessa, Milena Metitieri
Davide Carmarino (esecuzione musicale)
regia Gigi Dall’Aglio
musiche originali Alessandro Nidi
costumi Nica Magnani
luci Claudio Coloretti
produzione Fondazione Teatro Due
lo spettacolo è consigliato a un pubblico dai 16 anni di età

Il Teatro Due di Parma da più di 30 anni celebra la memoria dell’Olocausto con uno spettacolo fra i più longevi del teatro italiano, tappa cruciale della storia della scena del nostro paese, testimonianza eccezionale e sempre attuale che continua ogni anno a emozionare il pubblico e a tenere vivo il ricordo tragico della Shoah: L’Istruttoria, testo scritto da Peter Weiss nel 1965 e messo in scena da Gigi Dall’Aglio nel 1984, ancora intatto nella sua intensa drammaticità e nel suo allestimento.
Atto di denuncia contro i criminali nazisti, L’Istruttoria venne scritto da Weiss dopo aver assistito allo storico processo che si svolse a Francoforte dal 1963 al 1965 contro un gruppo di SS e di funzionari del lager di Auschwitz.
Un giudice, un difensore, un procuratore, diciotto accusati e nove testimoni anonimi sono i personaggi di quest’opera in undici canti che, come un Inferno laico e contemporaneo, trascende la rappresentazione del processo e acquista la liricità di una tragedia antica.

2 febbraio 2019
sabato ore 21
Tempesta
coreografia Giuseppe Spota
musiche originali Giuliano Sangiorgi
drammaturgia Pasquale Plastino
scene Giacomo Andrico
consulenza critica Antonio Audino
costumi Francesca Messori
luci Carlo Cerri
per 16 danzatori
Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto
in coproduzione con CTB Centro Teatrale Bresciano, Teatro Stabile del Veneto
sostegno alla produzione Fondazione I Teatri Reggio Emilia
in collaborazione con Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
sponsor tecnico Promusic
realizzazione scene Laboratorio Fondazione I Teatri Reggio Emilia
realizzazione costumi Sartoria Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto –
Francesca Messori, Debora Baudoni e Filippo Guggia
si ringraziano per la partecipazione al video Tommaso e Federico Fornari

La tempesta è un mito letterario, è una specie di favola magica che conclude la carriera di Shakespeare in maniera del tutto originale e misteriosa. Si tratta della sua ultima opera ed è considerata come il suo testamento spirituale, un addio al teatro che non a caso presenta in scena un artefice di magie: allusione, come aveva ben capito Strehler, ad un creatore di meraviglie teatrali.
Una Tempesta in danza, sulle musiche originali di Giuliano Sangiorgi frontman dei Negramaro.
Si può trasferire in gesto e movimento la scrittura così densa di racconto e di significato di quest’opera? Questa la sfida dello spettacolo.
Dieci quadri, oltre al Prologo e all’Epilogo, interpretano con un taglio contemporaneo la traccia della narrazione originale aprendo spazi immaginativi inconsueti e traducendo la scrittura in gestualità corporea e ritmica.

3 febbraio 2019
domenica ore 21
Rendezvous with Marlene
Ute Lemper
omaggio a Marlene Dietrich

Cantante e attrice tedesca di livello mondiale, ha attraversato generi e periodi diversi, dal musical al jazz, dal teatro al cinema: Ute Lemper è attesa da molte stagioni dal pubblico di Cesena e ora presentata con un programma nuovo. Dopo Edith Piaf e Kurt Weil, l’artista omaggia un personaggio che le assomiglia per raffinatezza e ampiezza di repertorio: Marlene Dietrich, sofisticata interprete di arie di tutto il mondo, con la quale Ute Lemper intesse un colloquio intenso per l’intera durata del concerto.
Universalmente applaudita per le interpretazioni delle Canzoni del Cabaret di Berlino, delle opere di Kurt Weill, della canzone francese e per le sue performances a Broadway e nel West End di Londra, Ute Lemper ha interpretato diversi ruoli anche per il cinema ed è stata diretta da registi come Peter Greenaway e Robert Altman.

8 febbraio 2019
venerdì ore 21
Serata Beethoven
Orchestra del Conservatorio “Bruno Maderna”di Cesena
Stefano Pagliani direttore e violino solista
musiche di Ludwig van Beethoven

Stefano Pagliani arricchisce con la sua qualità e la sua esperienza la serata concertistica che ormai di consueto il Conservatorio di Cesena dedica al Teatro Bonci, quest’anno interamente riservata a Beethoven e alle sue composizioni per Orchestra: esecutore precoce egli ha studiato con violinisti italiani di altissima qualità, come Accardo e Gulli, per divenire Primo violino di grandi orchestre, come quelle del Teatro alla Scala e del Maggio Musicale Fiorentino, con le quali ha inciso per le principali etichette, dedicandosi ai compositori classici, in particolare proprio a Beethoven e alla musica romantica.

10 febbraio 2019
domenica ore 21
Serata Rossini
Concerto per pianoforte e soprano
in occasione del 125esimo anniversario della morte (1894) di Marietta Alboni, voce prediletta di Gioachino Rossini di cui ricorre il 150esimo della morte (1868)

Marietta Alboni è stata una delle voci più belle e famose dell’Ottocento: benché ricordata in Francia e venerata a Parigi, di lei in Italia oggi si sa pochissimo: non fa eccezione Cesena, città di formazione – non di nascita – prima di spiccare il volo, grazie al sodalizio artistico con Rossini che l’apprezzava e stimava come poche altre, verso i palcoscenici europei. Considerata l’incarnazione delle partiture rossiniane, era la rappresentazione di una figura artistica di complessa identificazione: preferiva essere considerata un contralto ma per l’estensione e la raffinatezza della voce era in grado di eseguire ruoli di soprano, in una funzione che oggi verrebbe presentata come mezzosoprano, tutte definizioni riduttive per un’artista senza eguali. La serata a lei dedicata non ripara certamente ad una lacuna così pesante, ma vuole comunque onorare con un concerto, con un ensemble di quattro voci (soprano, mezzosoprano, tenore e baritono) accompagnate dal pianoforte, il 125esimo della sua scomparsa, appena concluse le celebrazioni del 150esimo di Rossini che precedendola ne ha anche decretato la precoce fine artistica, dovuta anche a drammatiche vicende personali.

dal 14 al 17 febbraio 2019
giovedì, venerdì e sabato ore 21 | domenica ore 15.30
Chet!
testo Leo Muscato e Laura Perini
musiche originali Paolo Fresu
regia Leo Muscato
con Paolo Fresu tromba
Dino Rubino piano
Marco Bardoscia contrabbasso
Alessandro Averone, Rufin Dho e altri 5 attori/attrici
produzione Teatro Stabile di Bolzano

In un’altalena tra passato e presente, la partitura scritta ed eseguita dal vivo di Paolo Fresu e il testo di Leo Muscato e Laura Perini faranno riaffiorare fatti ed episodi disseminati lungo l’arco dell’esistenza del grande trombettista Chet Baker, da quando bambino suo padre gli regalò la prima tromba, fino al momento prima di volare giù dalla finestra di un albergo di Amsterdam.
«Portiamo in scena la vita dell’artista – commenta il regista Leo Muscato – facendo emergere anche il sapore di epoche diverse. Si delinea la figura del grande trombettista, che fra sogni, incertezze, eccessi ha segnato una delle pagine più importanti della storia della musica».
«Se la sua vita e la sua morte sono ancora oggi avvolte dal mistero – riflette Paolo Fresu – la sua musica è straordinariamente limpida, logica e trasparente, forse una delle più razionali e architettonicamente perfette della storia del jazz. Ci si chiede dunque come mai la complessità dell’uomo e il suo apparente disordine abbiano potuto esprimersi in musica attraverso un rigore formale così logico e preciso».

dal 21 al 24 febbraio 2019
giovedì, venerdì e sabato ore 21 | domenica ore 15.30
Ragazzi di vita
di Pier Paolo Pasolini
drammaturgia Emanuele Trevi
regia Massimo Popolizio
con Lino Guanciale
e Sonia Barbadoro, Giampiero Cicciò, Roberta Crivelli, Flavio Francucci, Francesco Giordano, Lorenzo Grilli, Michele Lisi, Pietro Masotti, Paolo Minnielli, Alberto Onofrietti, Lorenzo Parrotto, Cristina Pelliccia, Silvia Pernarella, Elena Polic Greco, Francesco Santagada, Stefano Scialanga, Josafat Vagni, Andrea Volpetti
scene Marco Rossi
costumi Gianluca Sbicca
luci Luigi Biondi
canto Francesca della Monica
video Luca Brinchi e Daniele Spanò
assistente alla regia Giacomo Bisordi
produzione Teatro di Roma -Teatro Nazionale

Dal romanzo che nel 1955 diede scandalo con le sue storie di povertà e disperazione, Massimo Popolizio, su drammaturgia di Emanuele Trevi, dà vita a un universo di fibrillazioni e vitalità anarchiche totalmente fuori dai contesti borghesi, dirigendo Lino Guanciale e un folto gruppo di giovani attori.
In scena una coralità di voci, 18 ragazzi a comporre il vasto repertorio di personaggi, con continue sovrapposizioni di spregiudicatezza e pudore, violenza e bontà, brutalità e dolcezza. A guidarli in questo affresco, dove le vicende si alternano suddivise in diversi episodi e archi temporali, è la regia di Massimo Popolizio che ci porta “dentro” le giornate dei giovani sottoproletari. Racconti di vite con cui ci restituisce la loro generosità e la loro violenza, il comico, il tragico, il grottesco di uno sciame umano che dai palazzoni delle periferie si sposta verso il centro. Su tutti, a fare da tessuto connettivo tra le storie del romanzo, la figura del “narratore” che si aggira come uno “straniero” in visita a rendere possibili tutte le scene: Lino Guanciale.

2 marzo 2019
sabato ore 21
Suite Francese
Profondità e leggerezza tra astrazione e virtuosismo
in occasione del bicentenario della nascita di Offenbnach (1819) e del centenario della morte di Debussy (1918)
Giovanni Sollima violoncello
Giovanna Polacco violino
Alfonso Alberti pianoforte
musiche di Jacques Offenbach, Claude Debussy, Giovanni Sollima

Giovanni Sollima trasforma il suo violoncello in un mezzo per comunicare con il mondo e con gli spettatori: esecutore virtuoso e compositore unico, svaria, insieme a Giovanna Polacco, erede della scuola del grande Paolo Borciani (primo violino del Quartetto Italiano) e il pianista Alfonso Alberti, tra generi diversi della musica tra Ottocento e Novecento, aprendo con il suo omaggio compositivo a Satie una finestra sul contemporaneo. Il concerto prevede anche una guida all’ascolto e all’analisi di alcuni brani presentati, condotta da Alberti.
La serata, introdotta dalla Marsigliese come omaggio alla Francia a cui l’intero programma è dedicato, segue un percorso non lineare ma ricco di suggestioni, con un rincorrersi tra brani di autori apparentemente lontani tra loro: personalità musicali diverse ma accomunate dall’aver interpretato, ciascuno a suo modo, lo spirito del loro tempo, fra euforia del nuovo secolo e dramma del primo conflitto mondiale.

8 marzo 2019
venerdì ore 21
Luciano Carratoni
presenta
Sogno, una notte di mezza estate
di Davide Valrosso
Balletto di Roma
in co-produzione con Festival Oriente Occidente / CID Centro Internazionale della Danza
atto unico per 8 danzatori

Tra gli autori più vivaci e talentuosi nel novero dei coreografi italiani di ultima generazione, Davide Valrosso per la sua prima creazione per il Balletto di Roma ha dato vita a una versione contemporanea dello shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate. Otto interpreti per rievocare la storia fantastica e tenebrosa di due coppie d’innamorati che si perdono e s’inseguono in un bosco labirintico, ingannati dagli incantesimi del Re degli Spiriti.
Tra le tante pagine indimenticabili del Sogno Valrosso sceglie quelle che gli permettono di dar vita sul palcoscenico ai due cardini della drammaturgia: la magia e il sogno. Lavorando sulla simultaneità delle azioni per creare un paesaggio di corpi in continuo mutamento, la coreografia prevede un intreccio fluido fra elementi accademici e una danza più materica, un migrare continuo dall’etereo al corporeo.
Danzatori in colori pastello e scena di un bianco sognante sono immersi nella stessa sostanza, fatta di vortici di aria, note di arpa e voce, fumo e materiali sottili, impalpabili.

10 marzo 2019
domenica ore 21
Schubert, le ultime Sonate
Andrea Lucchesini pianoforte
Sandro Cappelletto voce narrante
F. Schubert
Sonata n. 22 in la maggiore D 959
Sonata n. 23 in si bemolle maggiore D 960

Andrea Lucchesini, pianista italiano di fama internazionale, ha un repertorio molto vasto che si esercita da Beethoven, di cui ha pubblicato tutte le Sonate, a Berio, di cui ha interpretato molte opere. Negli ultimi anni ha prestato particolare attenzione a Schubert e alle sue ultime Sonate che qui presenta in una forma particolare, con le parole di Sandro Cappelletto, scrittore e storico della musica, ad introdurre ogni brano con un testo originale. Anche critico musicale de “La Stampa” e autore di programmi radiofonici e televisivi per la Rai, Cappelletto ha pubblicato nel 2014 Da straniero inizio il cammino – Schubert, l’ultimo anno (Accademia Perosi), volume dedicato all’estremo periodo creativo di Schubert.

dal 16 al 17 marzo 2019
sabato e domenica ore 21
La scuola delle mogli
di Molière
traduzione di Cesare Garboli
con Arturo Cirillo, Valentina Picello, Rosario Giglio, Marta Pizzigallo, Giacomo Vigentini
scene Dario Gessati
costumi Gianluca Falaschi
luci Camilla Piccioni
musiche Francesco De Melis
regia Arturo Cirillo
assistente alla regia Mario Scandale
assistente scenografa Eleonora Ticca
assistente costumista Nika Campisi
direttore tecnico dell’allestimento Roberto Bivona
direttore di produzione Marta Morico
comunicazione e ufficio stampa Beatrice Giongo
produzione Marche Teatro – Teatro dell’Elfo – Teatro Stabile di Napoli

La scuola delle mogli è una commedia sapiente e di sorprendente maturità, in cui si respira l’amarezza degli ultimi testi di Molière ma nasconde uno dei testi più moderni, contraddittori ed inquieti sul desiderio e sull’amore. In un piccolo mondo con pochi personaggi troviamo la gioia e il dolore della vita, il teatro comico e quello tragico, come in Shakespeare.
Al centro una giovane donna, “cavia” di un esperimento che solo una mente maschilista e misantropica poteva escogitare: è stata presa da bambina, orfana, e poi lasciata nell’ignoranza di tutto per poter essere la moglie ideale, vittima per non dire schiava, del futuro marito che la dominerà su tutti i piani, economici, culturali, psicologici.
Molière riesce a guardarsi senza pietismo, senza assolversi, ma anzi rappresentandosi come il più colpevole di tutti, il più spregevole (ma forse anche il più innamorato) e riuscendo ancora una volta a farci ridere di noi stessi, delle nostre debolezze ed incompiutezze, della miseria di essere uomini.

24 marzo 2019
domenica ore 21
ATER Associazione Teatrale Emilia Romagna presenta
Pensieri e parole. Omaggio a Lucio Battisti
in occasione del ventennale della morte di Lucio Battisti (1998)
Peppe Servillo voce
Javier Girotto sax
Fabrizio Bosso tromba
Furio Di Castri contrabbasso
Rita Marcotulli pianoforte
Mattia Barbieri batteria
arrangiamenti di Javier Girotto

Uno dei più originali interpreti della canzone italiana e cinque grandi musicisti di jazz si ritrovano per affrontare l’universo poetico di Lucio Battisti, di cui in stagione ricorre il ventennale della morte.
Lucio Battisti è indimenticabile cantore dell’Italia della fine Novecento: popolare e raffinato, deve il successo alle collaborazioni e agli arrangiamenti di brani divenuti tanto celebri da costituire una colonna musicale della vita di tutti. Un cast di eccezionale rilievo artistico coglie una nuova occasione per rileggere il patrimonio musicale italiano contemporaneo: gli arrangiamenti di Girotto e il genio teatrale di Peppe Servillo riescono tracciare un nuovo percorso, suggestivo e inaspettato, attraverso venti grandi canzoni di Battisti.

dal 28 al 31 marzo 2019
giovedì, venerdì e sabato ore 21 | domenica ore 15.30
Lettere a Nour
di Rachid Benzine
traduzione italiana a cura di Anna Bonalume
regia Giorgio Sangati
con Franco Branciaroli e Marina Occhionero
e con il trio Mothra:
Fabio Mina flauto, flauto contralto, duduk, elettronica
Marco Zanotti batteria preparata, percussioni, elettronica
Peppe Frana oud elettrico, godin multioud, elettronica
assistente alla regia Virginia Landi
scene Alberto Nonnato
luci Vincenzo Bonaffini
musiche originali trio Mothra
costumi Gianluca Sbicca
produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione, Centro Teatrale Bresciano, Teatro de Gli Incamminati
in collaborazione con Ravenna Festival

5 aprile 2019
venerdì ore 21
Mediterranea
coreografia Mauro Bigonzetti
musiche W. A. Mozart, G. Ligeti, G. P. da Palestrina e musiche delle culture del Mediterraneo
scelta musicale a cura di Paride Bonetta, Mauro Bigonzetti
ideatore luci Carlo Cerri
costumi Roberto Tirelli
assistente alla coreografia Stefania di Cosmo
produzione Daniele Cipriani Entertainment
interpreti Umberto Desantis, Francesco Moro, Valentina Chiulli, Marco Fagioli, Andrea Caleffi, Davide Pietroniro e il Corpo di Ballo della Daniele Cipriani Entertainment

A 25 anni dal suo debutto, la coreografia capolavoro di Mauro Bigonzetti viene riproposta, dopo gli esordi e la ripresa nel 2008 per il Teatro alla Scala di Milano. L’ispirazione musicale è classica, con Mozart e Ligeti, e popolare, come stabilisce il titolo, con l’affascinante richiamo al nostro mare, oggi così profondo e tragico, e alle musiche e alle culture dei popoli che vi si affacciano. Contrasti culturali, diverse forme di spiritualità, il fascino dell’ignoto e della scoperta si trasformano in una danza dal flusso inarrestabile e dall’attacco poderoso e sensuale insieme. Dal linguaggio di formazione (il classico) Bigonzetti prende l’amore per le linee e la regola del legato, ma lo plasma con il suo spiccato gusto per una danza serrata, travolgente, tra raffinatezze accademiche e tocco spettacolare.

dall’11 al 14 aprile 2019
giovedì, venerdì e sabato ore 21 | domenica ore 15.30
Tito/Giulio Cesare
2 riscritture originali da Shakespeare
produzione Fondazione Teatro di Napoli -Teatro Bellini
Tito
di Michele Santeramo
cast da definire
regia Gabriele Russo
Giulio Cesare
di Fabrizio Sinisi
cast da definire
regia Andrea De Rosa
scene Francesco Esposito
costumi Chiara Aversano
luci Salvatore Palladino, Gianni Caccia

Tito/Giulio Cesare nasce nell’ambito del Glob(e)al Shakespeare, il progetto per il quale Gabriele Russo, che l’ha ideato, si è aggiudicato il Premio dell’Associazione Nazionale Critici 2017. Il Giulio Cesare e il Tito Andronico di Shakespeare, riscritti e diretti l’uno da Fabrizio Sinisi / Andrea De Rosa e l’altro da Michele Santeramo / Gabriele Russo condividono identità, spazio scenico e un linguaggio potente e fortemente contemporaneo e, insieme, diventano due parti di una riflessione unitaria sul concetto di potere e sulle conseguenze del suo esercizio.
Tito Andronico è diventato, più semplicemente, Tito, un eroe stanco, un padre di famiglia che ha dei figli immaturi e acerbi, oberato dal peso della responsabilità. Mentre l’identificazione tra Giulio Cesare e Roma è profonda e irreversibile: ucciderlo può non bastare perché il potere del Tiranno risiede proprio nella comunità che lo subisce e che arriva talvolta a proteggerne e tutelarne il dominio.

27 aprile 2019
sabato ore 21
James Joyce Chamber Music
Alessio Boni voce recitante
I Cameristi del Maggio Musicale Fiorentino
musiche originali composte da Lorenzo Fiorentini vincitore del premio Maggio Musicale Fiorentino Concorso Michele Novaro 2017
testi e regia a cura di Gabriele Marchesini
progetto ideato da Elena Marazzita
produzione a cura di AidaStudio

Ha appena debuttato al Festival del Maggio Musicale Fiorentino una produzione destinata a divenire un esempio, per la straordinaria unione di esperienze artistiche diverse tra loro: la voce solista di un attore italiano tra i più importanti del momento, Alessio Boni, ripercorre la vita e la produzione letteraria di Joyce, rilette nella forma del monologo interiore da un drammaturgo d’eccezione, Gabriele Marchesini, con il contrappunto di musiche contemporanee e originali di un compositore giovane, individuato attraverso un concorso internazionale, Lorenzo Fiorentini, eseguite da un ensemble classico di strumentisti dello stesso Maggio.
Chamber Music è il titolo della prima e unica raccolta di poesie di Joyce.
La conclusione della stagione è una sintesi dei motivi che l’hanno accompagnata per vari mesi: un’attenzione spiccata e prioritaria alla musica classica e colta che introduce tuttavia ad un’attenzione profonda, per un verso alle parole e al loro rapporto con la musica e, per l’altro, a varie e ripetute forme di contaminazione.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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