Martedì 2 aprile, alle ore 10.30, arriva per la prima volta al Teatro Bonci di Cesena Marta Cuscunà con la sua ultima creazione, Il canto della caduta. Il lavoro di questa pluripremiata artista reinventa il teatro di figura, in questo caso portando in scena dieci robot in un racconto epico contemporaneo.
Lo spettacolo che presenta a Cesena è ispirato al mito del regno di Fanes, tradizione popolare dei Ladini, una piccola minoranza etnica (35.000 persone) che vive nelle valli centrali delle Dolomiti. Il mito di Fanes racconta di un'età dell'oro in cui esseri umani e natura avevano un rapporto di alleanza che permetteva loro di vivere in pace e prosperità; la guida del popolo era compito femminile, ma con l’arrivo di un re straniero le cose cambiarono per sempre. Un ciclo epico che racconta la fine del regno pacifico delle donne e l'inizio di una nuova epoca del dominio e della spada: secondo il mito i pochi superstiti sono ancora nascosti nelle viscere della montagna, in attesa che ritorni il “tempo promesso”, il tempo d'oro della pace in cui il popolo di Fanes potrà finalmente tornare alla vita; ai bambini è affidata questa rinascita. La loro infanzia rimane sospesa, incastrata nel tempo, devono nascondersi, altrimenti
potrebbero essere uccisi.

L’autrice Marta Cuscunà afferma di averli «immaginati e visti nascosti sotto teste di topo, come i bambini disegnati da Herakut, duo tedesco di street artist che ha lavorato in diversi campi profughi e zone devastate dalle guerre». La scena iniziale è anche quella finale, un campo di battaglia.
La guerra non si vede mai sulla scena, eppure c'è.
Sul palcoscenico i personaggi meccanici progettati e realizzati dalla scenografa Paola Villani, che si inseriscono nella tradizione del teatro di figura ma ne scardinano l'immaginario: si muovono manovrati da un’unica attrice attraverso joystick meccanici e i loro movimenti si basano su tecnologie comunemente applicate all'industria.

«Il progetto prosegue idealmente il discorso femminista iniziato con la Trilogia sulle resistenze femminili – afferma la Cuscunà – e raccoglie i fili che altre studiose ed artiste hanno tessuto prima di me. Un orizzonte di pensiero e parole che continua incessantemente a tramandarsi nonostante millenni di patriarcato. Il canto della caduta cerca nuove immagini per antichi problemi e attraverso il mito di Fanes, porta nuovamente alla luce il racconto perduto di come eravamo, di quell'alternativa sociale auspicabile per il futuro dell'umanità che viene presentata sempre come un'utopia irrealizzabile. E che invece, forse, è già esistita».

Marta Cuscunà nasce a Monfalcone.
Nel 2001 partecipa al laboratorio Fare Teatro, ideato e condotto da Luisa Vermiglio. Questa esperienza, che univa la ricerca teatrale alla riflessione sulle dinamiche sociali del territorio, è diventata una sorta di imprinting artistico. Il percorso formativo più importante prende avvio grazie a Prima del Teatro: Scuola Europea per l’Arte dell’Attore, dove incontra alcuni grandi maestri del teatro contemporaneo: Joan Baixas; José Sanchis Sinisterra; Christian Burgess.
Nel 2006 lavora all'estero come attrice professionista in Merma Neverdies, spettacolo con pupazzi di Joan Mirò e regia di Joan Baixas, prodotto da Elsinor-Barcellona in esclusiva per la Tate Modern Gallery di Londra.
Nel 2007 torna in scena in Italia con Indemoniate, spettacolo di Giuliana Musso e Carlo Tolazzi, per la regia di Massimo Somaglino. Nel maggio del 2009 torna a lavorare in Spagna nello spettacolo Zoé, incocencia criminal, produzione della Compañía Teatre de la Claca di Barcellona, diretta da Joan Baixas. Nel giugno del 2009 debutta con il progetto inedito È bello vivere liberi! Progetto di teatro civile per un'attrice, cinque burattini e un pupazzo, di cui è autrice e interprete.
Nel 2011, grazie ad una borsa di studio, partecipa a …Think only this of me… progetto inedito per attori e musicisti della Guildhall School of Music and Drama di Londra, diretto da Christian Burgess.
Nel 2012, il secondo progetto inedito La semplicità ingannata. Satira per attrice e pupazze sul lusso d'esser donne.
Nel 2013 realizza per ViPride, il gaypride di Vicenza '13, il reading The beat of freedom e in seguito interpreta Glauce in La città ha fondamenta sopra un misfatto, riscrittura teatrale della Medea di Christa Wolf, scritta e diretta da Giuliana Musso.
Nel 2014 debutta con Wonder Woman, il reading realizzato con Giuliana Musso e Antonella Questa partendo
dall'inchiesta di Silvia Sacchi e Luisa Pronzato, che esplora il tema dell'indipendenza economica femminile. Nel
2015, Sorry, boys, terzo spettacolo inedito della trilogia sulle resistenze femminili.

PREMI
2018 Premio della Critica – ANCT
2017 Premio Rete Critica
2016 Finalista Premio Ubu come miglior attrice/performer
2013 Premio Franco Enriquez
2013 Premio Città Impresa
2012 Premio Last seen per il miglior spettacolo dell’anno
2012 Menzione d’onore al Premio Eleonora Duse
2011 Finalista Premio Virginia Reiter come miglior attrice under 35
2010 Finalista Premio Ubu come miglior attrice under 30
2009 Premio Scenario per Ustica

Come di consueto per i matinée, il prezzo del biglietto è di 4 euro.
La rassegna di Teatro ragazzi 2018-19 è organizzata da Emilia Romagna Teatro Fondazione e
promossa dal Comune di Cesena con il sostegno della Banca Popolare dell’Emilia-Romagna.
L’edizione del quarantennale è dedicata a Franco Mescolini; la grafica è stata realizzata da Ugo Bertotti.
Di seguito la locandina dello spettacolo
martedì 2 aprile ore 10.30
per la rassegna di Teatro ragazzi 40

IL CANTO DELLA CADUTA
liberamente ispirato al mito di Fanes fonti di pensiero e parole Kläre French-Wieser, Carol Gilligan, Ulrike Kindle, Giuliana Musso, Heinrich von Kleist, Christa Wolf di e con Marta Cuscunà
progettazione e realizzazione animatronica Paola Villani assistente alla regia Marco Rogante progettazione video Andrea Pizzalis lighting design Claudio “Poldo” Parrino partitura vocale Francesca Della Monica sound design Michele Braga esecuzione dal vivo luci, audio e video Marco Rogante costruzioni metalliche Righi Franco Srl assistente alla realizzazione animatronica Filippo Raschi collaborazione al progetto Giacomo Raffaelli co-produzione Centrale Fies, CSS Teatro stabile d’innovazione del Friuli Venezia Giulia, Teatro Stabile di Torino, São Luiz Teatro Municipal | Lisbona in collaborazione con Teatro Stabile di Bolzano, A Tarumba Teatro de Marionetas | Lisbona con il contributo del Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna “L’arboreto-Teatro Dimora | La Corte Ospitale” sponsor tecnici igus® innovazione con i tecnopolimeri; Marta s.r.l. forniture per l’industria Marta Cuscunà fa parte del progetto Fies Factory di Centrale Fies

Si segnala la presenza di forti e ripetuti suoni disturbanti e frequenti lampi di luce durante lo spettacolo.
Durata: 1 ora
Informazioni:
Teatro A. Bonci, Piazza Guidazzi – Cesena
biglietteria 0547 355959 – [email protected]
cesena.emiliaromagnateatro.com
referente per i matinées: Stefania Albertini tel. 0547 355733 [email protected]
Emanuela Dallagiovanna – Ufficio Stampa Teatro Bonci
Via Aldini, 22 – 47521 Cesena tel. 0547 355714 [email protected]

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui