In Arabia Saudita festeggia la Lazio, che mette in bacheca la quinta Supercoppa italiana: come due settimane fa in campionato (3-1 all’Olimpico), battuta ancora 3-1 la Juventus di Sarri, che inseguiva invece il nono trionfo.

Bel primo tempo a Riad: veloce, intenso e con ottime geometrie da parte di entrambe le squadre. Partono meglio i biancocelesti, pericolosi all’8’ con la stoccata di Luis Alberto di poco alta e in gol al 16’ proprio con lo spagnolo, che chiude in porta una splendida azione nata sulla fascia con Lulic e rifinita da Milinkovic-Savic. I bianconeri ci mettono qualche minuto per riordinare le idee, poi cominciano a farsi vedere: conclusione potente ma larga di Ronaldo (22’), punizione a giro di Dybala fuori di un soffio (31’).

La Lazio ha un’altra chance con Correa (33’), il cui diagonale è neutralizzato da Szczesny, prima del riposo però arriva il pareggio: botta mancina di Ronaldo dal limite, Strakosha respinge in tuffo, per Dybala (tenuto in gioco da Radu) segnare è come bere un caffè. Ripresa. Ci prova subito Dybala di sinistro dopo una percussione di CR7: sfera a lato di mezzo metro. Risponde Correa di testa su angolo, ma anche stavolta la precisione non c’è. A ruota, sibila vicino all’incrocio la saetta improvvisa di Ronaldo (71’).

Poi la Lazio, fino a quel momento più attendista, colpisce ancora: cross di Lazzari e spizzata di Parolo sul secondo palo per Lulic, che fa centro con un preciso piattone al volo (73’). All’82’, in contropiede, la squadra di Inzaghi cala anche il tris con Correa, ma Calvarese annulla per un fuorigioco di partenza dell’argentino. Inutile il forcing finale della Juve, che produce solo uno stacco di Bonucci che fa la barba al legno (90’). Sono anzi i biancocelesti, con una velocissima ripartenza nel recupero (93’), a sprecare un’occasionissima con Correa, fermato in allungo da un reattivo Szczesny. Ma la questione non si chiude qui, visto che all’ultimo secondo il neo entrato Cataldi, con una fantastica punizione dal limite, firma il definitivo 3-1 (94’).

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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