Prete

Scandalo nel mondo ecclesiastico. Per la prima volta nella chiesa (che ha una storia millenaria), un prete ha fatto coming out, dichiarando a tutti la propria omosessualità. Il monsignor polacco 47enne (nonchè teologo), Krzysztof Charamsa, che da 17 anni vive nella capitale, ha scosso la chiesa cattolica, decidendo di dire tutta la verità sui propri gusti sessuali. ‘Sono pronto a pagare le conseguenze delle mie azioni, ma è il momento che la Chiesa apra gli occhi di fronte ai gay credenti e capisca che l’ astinenza dalla vita amorosa è disumana.’ Queste le parole forti rilasciate ai media da Charamsa, che ci fanno capire l’ enorme integrità di questo prete e il suo coraggio nell’ uscire allo scoperto in un ambiente così chiuso come la chiesa, non solo verso gli omosessuali, ma soprattutto ermetico verso tutto quello che è diverso dalla dottrina cristiana. Anche se Papa Francesco sta cercando di abbattere questi muri, la nostra religione sembra fare una strenua opposizione. Certamente questo Papa venuto dai confini del mondo (come lui stesso ha dichiarato), ha delle buone intenzioni e sono sicuro che riuscirà a cambiare le cose o almeno ce lo auguriamo.

Ma tornando alla storia del Monsignor Charamsa, le cose stanno diversamente. Molto probabilmente questo prete (che tra l’ altro sta vivendo una relazione duratura con un altro uomo), verrà allontanato dal suo ambiente, perché la sua condotta è talmente inconcepibile con i dettami religiosi, che dovrà salutare i suoi ‘colleghi’ e il suo ‘posto di lavoro’. Ma come ha detto lo stesso Charamsa (proprio a ridosso del sinodo sulla Famiglia) , il cristianesimo è basato sull’amore che crea la famiglia e quindi anche i gay (come qualsiasi essere umano dotato di braccia, gambe, cervello e anima), hanno il diritto di vivere l’ amore come meglio credono, aspirando ad avere una famiglia. Il dibattito sul matrimonio tra gay e un caso davvero annoso, soprattutto nella patria della Chiesa Cattolica. Io credo che, in questo momento in Italia, non ci sia la possibilità di fare sposare due uomini o due donne, semplicemente perché le radici della famiglia eterosessuale sono ancora troppe salde nella nostra cultura, da esserne scalzate in maniera così repentina. Nemmeno i preti eterosessuali possono contrarre matrimonio, figuriamoci quelli omosessuali.

Certamente non saranno le dichiarazioni shock di un prelato ha cambiare la Chiesa, ma comunque possono servire da apripista, in qualche modo. Non si diventa gay dal giorno alla notte, ma una persona nasce gay e pensare, ancora, che l’omosessualità sia una deviazione sessuale o una malattia da curare, è qualcosa di aberrante. Anche Papa Francesco, in questo senso, ha voluto dire la sua, riconoscendo i gay e la loro natura e questo è un primo passo da non sottovalutare. Purtroppo, spesso in questi ambienti si scambia l’omosessualità con la pedofilia, questo sì che è un cancro da estirpare. All’ interno della Chiesa (denunciati a gran voce anche dal Papa), non si contano i casi di preti- pedofili e delle loro malefatte, ma come spesso è accaduto in questi casi, tutto è sempre andato sotto silenzio e doveva arrivare Papa Bergoglio a fare chiarezza, incredibile! La Chiesa, secondo la mia personalissima opinione, dovrebbe condannare aspramente certi atti commessi contro i bambini da parti di adulti che hanno giurato, davanti a Dio, di fare del bene al prossimo, e dall’ altra parte, invece, dovrebbe accogliere e capire, persone come questo prete che ha avuto il coraggio di presentarsi per come realmente è, mettendo definitivamente al bando le ipocrisie di una vita vissuta per finta. La verità ci renderà liberi, mentre le menzogne ci faranno cadere sempre più in basso. Non si può considerare un appestato, qualcuno che si mette a nudo davanti a noi e ci fa conoscere la propria anima. Dovremmo invece apprezzare il suo comportamento e spingere altri, nella sua condizione, a fare lo stesso. La Chiesa è davvero pronta a fare questo passo?

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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