È quasi dato per certo lo stop dei Dilettanti, mentre per la Lega Pro è ancora tutto da decidere, così come appare molto probabile l’unione della serie C alla A e B. Usando una frase del grande campione del ciclismo Gino Bartali “L’e’ tutto da rifare”.

Infatti, in questo periodo di pandemia globale è tutto molto complicato se non impossibile. Andiamo per ordine. La Lega Pro (serie C) aveva deciso di chiudere il campionato così: Monza, Vicenza e Reggina, capolista dei rispettivi gironi, in serie B, quarto posto (forse) al Carpi dopo calcoli matematici e niente retrocessioni. La Figc, invece, ha imboccato un’altra strada e vuole restituire al campo ogni risultato finale, compresa la definizione, da giocarsi, di chi sarà chiamato a scendere di livello. La svolta ha fatto sussultare Ghirelli, numero uno della categoria, che invece ha confermato l’impossibilità di giocare. Sulla stessa lunghezza d’onda e per garantire la salute dei giocatori, sessanta medici della società di Lega Pro, hanno sottoscritto un documento a proposito del fatto che al momento non è attuabile alcun protocollo legato alla sicurezza dei singoli giocatori.

La nostra sensazione a oggi è che finirà con una Lega Pro in cui i verdetti saranno decisi dai playoff e dai playout perché pare che il merito sportivo debba restare la stella polare anche in questo momento d’incertezza. Chi festeggia, nel frattempo, è il Bari del presidente De Laurentis che punta alla serie B disputando i playoff. In attesa degli eventi, quasi sicuramente già nella prossima estate, ci sarà una rivoluzione all’interno del calcio professionistico. C’è chi parla di una cura dimagrante. Dalle cento squadre fra A, B e C si passerà alle sessanta, con due gironi in serie B e uno solo nella serie C.

Gravina, numero uno della Figc, legato da stima, rispetto e vedute comuni con Ghirelli – particolare non da poco nell’ambito delle alleanze elettorali in federazione – norme alla mano, potrebbe farlo e anche in tempi brevi. Guardando al futuro altre due mosse sono allo studio della Figc, già proiettata alla “fase tre” con un nuovo protocollo, quello più delicato, relativo alla gestione delle trasferte e delle partite. Seconda mossa: accogliendo quanto previsto nell’ultimo provvedimento del presidente del consiglio Conte prorogare la sospensione dell’attività sportiva almeno fino al 13/14 giugno. Per il momento è tutto.

Il Vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Marco Iorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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