Couple relaxing in Central Park

Teniamo chiuso, apriamo tutto o a scaglioni? Questo è oggi il dilemma che ha una data pressoché certa, ovvero il 4 maggio, quando “dovrebbe” iniziare la famosa fase 2, per tentare quantomeno una piccola ripresa di attività lavorative e di vita degli italiani, anche se il discorso non vale solo per noi ma più o meno per tutto il Mondo.

Se avete fatto caso alle risposte di esperti e politici, di imprenditori ed addetti ai lavori, alla domanda se si può ripartire, tutti rispondono che la ripartenza è assolutamente indispensabile, però mettono in primo piano la salute, e ci mancherebbe, ma la questione vera è: chi si prende la responsabilità di decidere? Anche perché un’eventuale ripresa dei problemi da virus sarebbe (molto probabilmente, purtroppo) ben più tremenda di quanto abbiamo vissuto da qualche mese a questa parte, con conseguenze catastrofiche.

Decide la politica? Ma questa si affida agli esperti; allora decidono gli esperti?
Questi danno sicuramente un parere, ma dicono anche che, non essendoci nulla di certo, alla fine, a dover decidere è la politica! Non voglio fare polemica di nessun tipo, metto le mani avanti, ma guardiamo i fatti, quelli politici e quelli calcistici, visto che in questi giorni sembrano argomenti caldissimi.

Dunque, la politica discute e progetta la fase due, il Governo “prova” a ragionare sui provvedimenti da prendere, l’opposizione “dovrebbe” dire la sua con proposte non alternative ma aggiuntive; di fatto invece cosa succede? Che il Governo magari ascolta ma poi va avanti per la propria strada, mentre l’opposizione, viste inascoltate le proposte presentate, insorge e parla di regime, anche se qui Orban non è di casa.

La realtà, magari, è un tantino diversa, perché ad ascoltare quanto dicono le opposizioni in Tv, quali sono le proposte avanzate, indispensabili alla ripresa del Paese? Salvini (e soldali) fa naturalmente il suo mestiere, ma che interessa ha a dare un contributo ai suoi avversari politici? Lancia l’obbligazione per i soli italiani, magari esentasse, schifando l’Ue, Eurobond, Coronabond e MEF, trattando il tutto come fosse il “diavolo”, ma davvero gli italiani sono oggi in grado di sottoscrivere l’importo NECESSARIO a sostenere economia e famiglie? Ma se gli unici che hanno (per ora) un’entrata certa sono i pensionati che, per dirla con le parole dello stesso Salvini, per la maggior parte non arrivano alla fine del mese? Questa è una proposta fattibile per la risoluzione del problema?

Poi ci sono le Regioni e ad ascoltarne i Presidenti, anche molti di quelli della stessa parte politica, sono tutti sulla stessa lunghezza d’onda? Bonacini la pensa come il Governo, e Fontana, o Zaia, chiedono e propongono le medesime cose di Salvini? Interessi diversi o diverso è il fatto che qualcuno ci mette direttamente… le proprie terga? Perché hai un bel dire :”la colpa è degli esperti”…

Attenzione, se le parti fossero invertite sarebbe la stessa minestra, perché senza andare tanto in là, negli ultimi venticinque anni, al Governo del Paese ci sono andati tutti, tutti sbandierando provvedimenti per diminuire il debito pubblico e incassare soldi dagli evasori, salvo poi lanciare condoni o, con un aggettivo edulcorato, la pace fiscale; ovvero, se non avete pagato (magari negli ultimi dieci/quindici anni), state tranquilli, su cento versate dieci e siamo pari e patta! FAVOLOSO, SUBLIME! alla faccia di tutti quei “COGLIONI” che il loro dovere lo hanno sempre fatto!!!

Il calcio non è assolutamente diverso; pieni di debiti fin oltre l’orlo (e più sono grandi e potenti, più di debiti ne hanno e non lo dico io ma i bilanci, nero su bianco) la cosa indispensabile è ricominciare, terminare la stagione in modo da incassare almeno i diritti TV, ovviamente mettendo la salute davanti a tutto… e senza passare per quelli privilegiati, visto che si parla di migliaia di tamponi, mentre il resto d’Italia li vede solo in TV.
Però, anche qui, chi decide? La FIGC? Le Leghe? La Commissione autrice del protocollo comportamentale? Gli esperti medici? Il Ministro dello Sport? Quella della Salute? Il Governo? Magari l’UEFA o, chissà, la FIFA…
Ecco che gira che ti rigira si finisce sempre allo stesso punto… Prenditi tu la responsabilità, se poi va male avremo sempre la possibilità di criticare e sbottare nel classico… “l’avevo detto, io!”…

In realtà riprendere è necessario, ma bisogna essere assolutamente coscienti che non è e non sarà, per molto tempo, a RISCHIO ZERO, anzi, ce lo insegna la storia di virus e pandemie, al di là che serva o meno un vaccino, che qualcuno finalmente abbia la ragione delle proprie opinioni e si trovi il miglior modo possibile per superare questo momento.
E’ tempo di decisioni e se queste saranno felici o azzardate lo sapremo, come diceva Battiti, solo vivendo, o almeno speriamo!

Il Direttore Responsabile Maurizio Vigliani – Fotolia

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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