Alla vigilia di una diciottesima giornata, come sempre piena di spunti interessanti, la cadetteria continua a vivere nell’incertezza e senza una, o più formazioni, che ne prendano le redini; vero che siamo quasi a metà cammino ed i giochi si fanno in primavera, ma è altrettanto vero che un gruppo così compatto non lo ricordo, nonostante i capelli grigi.
Non passa settimana in cui ci sia un cambio al vertice, sembra quasi che chi va al comando subisca una strana maledizione e non riesce a vincere la partita successiva; ultimo esempio quello del Bari, che pareva lanciatissimo ed è andato a perdere in casa di un’Entella sin qui per nulla trascendentale, con la conseguenza di venire raggiunto da Palermo e Parma.
A dire il vero una costante, rispetto alle ultimissime stagioni, c’è e arriva dalle neopromosse: Parma, Cremonese e Venezia sono infatti nel gruppo delle prime otto raggruppate in appena tre punti, con il Foggia un po’ più staccato, ma non così distante dalla zona play off.

In realtà, l’appiattirsi della classifica salta palesemente agli occhi proprio considerando che le penultime (Ternana e Pro Vercelli a quota 17) sono ad appena cinque lunghezze dalla decima posizione, e tra loro e la vetta ci sono il nulla di dodici punti, cosa che dopo diciassette giornate è decisamente fuori dalla norma.
Dicevo che in questo fine settimana dell’Immacolata ci si possono attendere scontri infuocati, a partire da quel Bari-Palermo che dovrà chiarire lo stato di salute di due delle logiche favorite alla promozione, proseguendo con l’interessante Empoli-Carpi ed un Ternana-Parma che potrebbe lanciare gli emiliani da soli al vertice della classifica.

Come dimenticarsi poi di Cittadella-Avellino, Frosinone-Brescia e Novara-Cremonese, e di un Cesena-Pescara, dove si affrontano due formazioni che segnano parecchio ma ancor di più incassano, con i ragazzi di Zeman che dovevano essere tra le prime della classe ed invece, in caso di sconfitta, sarebbero raggiunti da un Cesena cui pochi credevano sin dall’inizio.
Si dice che il pallone è rotondo e tutto (forse) può succedere, ma la cosa che non può non sfuggire anche ai meno attenti è una decadenza continua del nostro calcio, e la mancata qualificazione della Nazionale ai Mondiali di Russia non è che la punta dell’iceberg, anche se con italianissima consuetudine, troviamo la “vittima” sacrificale ed invece di ripartire da zero ci limitiamo a rimescolare un brodo in cui sguazza gente che è eufemistico definire vergognosa!

Il nostro fare piazza pulita dura al massimo tre giorni, il tempo di fare qualche giro di telefonate ed incontri che “sistemano” le cose, e quindi non ci resta che assistere allo spettacolo, sperando che almeno ci facciano divertire, ed augurando “lunga vita a Zeman” che qualche gol, preso o segnato, ce lo regala di sicuro.

Il direttore Maurizio Vigliani

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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