Lazio ruggente ma ‘incompiuta’, Juve sottotono ma ‘dalla sette vite’: finisce 1-2 il big match dell’Olimpico, con i campioni d’Italia che trovano una clamorosa rimonta nel finale e portano a +11 punti il vantaggio sul Napoli. Ko difficile da digerire per i biancocelesti, ora a -3 (ma con 4 squadre davanti) dal quarto posto Champions del Milan.

Primo tempo di grande difficoltà, sia tattica che fisica, per la capolista, messa sotto dalla squadra di Inzaghi che la tiene costantemente nella sua metà campo con un pressing continuo e un baricentro molto alto. Su angolo ci prova subito Wallace, che però manca la porta da ottima posizione (19’). Poi entra in scena un super Szczesny, che tiene in piedi i suoi con una parata ‘normale’ e due ‘anormali’: al 19’ dice no al tentativo di Correa, poi si supera sulla conclusione di Luis Alberto dopo una sanguinosa palla persa di Emre Can (27’) e si ripete al 37’ con un intervento ancor più difficile sul sinistro di Parolo. Ma i brividi per i bianconeri non sono finiti: al 43’ Rugani rimedia infatti ad un suo stesso errore salvando poco oltre la linea un pallonetto di Immobile che aveva evitato in uscita il portiere polacco. Fa impressione il dato offensivo della Juve, ovvero zero tiri in porta (con Strakosha inoperoso) nei primi 45’, chiusi solo per caso sul risultato di parità.

Si riparte e il film sembra non cambiare: Luis Alberto dalla distanza, pallone largo di poco (49’). Tira e ritira, al 59’ la Lazio meritatamente passa: corner Luis Alberto, Parolo sfiora, il pallone sbatte su Emre Can e finisce in rete. A ruota (63’), servito sulla corsa da Correa, Immobile solissimo davanti a Szczesny si beve il raddoppio alzando troppo la conclusione di piatto. Il tambureggiamento biancoceleste prosegue con l’onnipresente spagnolo Luis Alberto, il cui destro dal limite (sporcato da Bentancur) sibila vicinissimo all’incrocio. Ma siccome il calcio è strano e imprevedibile, dopo aver barcollato per un’ora abbondante, nella prima vera azione offensiva del match la Juve riemerge (74’): il neo entrato Bernardeschi pesca Dybala in area, Strakosha respinge il tentativo dell’argentino, il più rapido ad intervenire è Cancelo che insacca. All’88’ il copione viene definitivamente stracciato e va in scena l’incredibile ribaltone: pallone dentro di Bernardeschi, Lulic trattiene l’accorrente Cancelo e Guida fischia l’inevitabile rigore. Dal dischetto Cristiano Ronaldo non perdona e la Juve, che non muore mai, trova tre punti quasi impossibili da immaginare fino ad un quarto d’ora dal termine. Sconfitta amarissima per una bella Lazio, che torna negli spogliatoi con l’applauso dell’Olimpico ma con un pugno di mosche in mano.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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