Finalmente il 4 maggio si avvicina, si è decisa una timida apertura e, come era da attendersi, si sono levati gli scudi di chi protesta, ognuno naturalmente con le proprie ragioni, ma ognuno per se, perché se questa era l’occasione per cercare compattezza, beh, quello a cui stiamo assistendo altro non è che la saga degli egoismi, perché ciascuno ritiene di essere in testa alla lista delle necessità.

Naturalmente non è esente da tutto ciò lo sport, specie dopo la decisione di aprire alle attività individuali e non a quelle collettive, lasciano il calcio a piangersi vittima di oscurantismo ed insensatezza, per quello che è il cardine di tutto il movimento sportivo nazionale, anche se molti sport di squadra una decisione l’hanno presa ed in autonomia, senza scaricare responsabilità ad altri.

In realtà più che al calcio nella sua totalità, bisogna riferirsi alla Serie A, quella che, secondo taluni benpensanti genera un gran giro di denaro, ma che al contempo, genera almeno la stessa cifra di debiti (ma in questo caso si sorvola, si fa finta di nulla)!

Ebbene, cos’è in realtà la Serie A odierna? Un ammasso di Società che vorrebbe riprendere (alcune, non tutte) un discorso interrotto quasi due mesi fa, ma solo dopo aver giocato determinate partite, e che, guarda caso, qualche giorno più tardi ha fatto uscire i primi nomi di calciatori positivi al Covid-19, strano, che dite?

Da allora, come dice il Presidente della FIGC, Gravina, si è lavorato alacremente, ma per cosa, visto che le decisioni vengono sempre sistematicamente demandate ad altri? Che cos’è in realtà la Lega di A se non un condominio dove ognuno fa i cavoli propri ed elegge un Presidente che sembra null’altro che l’amministratore di tale condominio e non si occupa d’altro che di scegliere l’impresa che pulisce le scale?

Dopo cinquanta giorni di nulla se non riunirsi in videoconferenza per litigare, a che punto è la Serie A? Si è scelta una Commissione che decidesse un protocollo di regole comportamentali, ma senza i medici sportivi, guarda caso quelli che risulterebbero/risulteranno responsabili di eventuali problemi sanitari, sfocianti anche nel penale; quelli che in diciassette su venti (mancavano Genoa, Juve e Lazio, che strano…) hanno sollevato numerosi appunti.

Perché cosa succede con la quarantena in caso di calciatore positivo? E chi è tornato a casa, all’estero, quando torna non deve restare anch’egli in quarantena? Sarà anche stato scritto un protocollo, ma davvero, come ho letto, se un calciatore risultasse positivo basterebbe isolarlo ed il resto continua come nulla fosse?

Può essere, ma credo sempre di più che l’arcano questa volta sia doppio, ovvero una questione di soldi, ma anche una questione di RESPONSABILITA’, che come detto, diventa penale in caso di problemi sanitari!

I soldi, lo sappiamo, sono l’argomento sbandierato con più assiduità; il calcio porta e distribuisce soldi, anche allo sport in generale ed alle casse dell’Erario, cosa vera, ma senza mai dimenticarsi parlando di denaro, anche qual è l’ammontare dei debiti del calcio in generale e della A in particolare, debiti coperti più o meno formalmente dalle entrate televisive, ma se queste saltano? Per far quadrare i conti basterà scambiarsi un cane per un gatto e scrivere che valgono quanto le tigri del Circo Togni? E se quello è già quanto si fa comunemente, nonostante sia vietato, cosa ci si inventerà?

A quello monetario si aggiunge, in questo momento, anche il problema sanitario che, mi permetto di sottolineare, credo faccia persino più paura e sia determinante nel delegare ad altri la decisione sul cosa fare, tra il riprendere e portare a termine la stagione, in chissà quanto tempo, ed il chiudere baracca e burattini e tentare di programmare la prossima stagione.
La soluzione in realtà ci sarebbe e pure semplice, ovvero, i Presidenti firmano una liberatoria e si prendono la completa responsabilità di tutto, anche quella penale; scommettiamo che il giorno dopo tutte le venti di A sono nei rispettivi centri di allenamento a disposizione dell’allenatore e del proprio staff tecnico? Ovviamente con gli stranieri di rientro che si fermano per la quarantena!

Può essere capiti solo a me, ma in questo momento sono disgustato dal calcio, dal comportamento di gente che parla di oscurantismo e pare non guardarsi intorno, non vedere in quali condizioni sono le persone, quanti morti ci siano stati e quali sono i rischi che si corrono, perché stando chiusi in casa abbiamo solo evitato la maggiore diffusione della pandemia, ed a conferma di ciò basta guardare i numeri delle zone in cui ci si è comportati, inizialmente, con leggerezza.

Al momento non si è risolto il problema, non si è trovato un rimedio, e questi imbecilli vengono a parlare di oscurantismo? Ma Lotito, e chi come lui è solamente un bulletto spocchioso e presuntuoso, se lo giochi da solo il “suo” pallone; vediamo dove va senza la gente, senza chi tira fuori i soldi per lo stadio o la tv a pagamento, perché qui si muore di virus, ma non si arriva a fine mese, non ci sono i soldi per comperare da mangiare ed il calcio trova il coraggio di fregarsene?
Sarebbe ora di mettere mano ad una bella riforma, ma chi lo fa?
Il maggiordomo Gravina? mi scappa da ridere, anche se qui non ci resta che piangere…

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Getty Images

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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