Contro una rivale importante e temibile del girone, l’Italia pareggia con il risultato di 1-1 in Serbia.
Prima mezz’ora di buon gioco degli azzurrini, che mettono sul campo anche grande personalità. Subito occasionissima per Berardi, che scattato sul filo del fuorigioco si divora il vantaggio calciando incredibilmente fuori. Ci prova anche Mandragora: perfetto inserimento, sinistro in area e palla deviata provvidenzialmente da un difensore. L’Italia insiste: Boateng spara a lato da posizione invitante. Fiammata serba nel finale. Assist al bacio di Grujic per il tentativo ravvicinato al volo di Cavric: splendida la risposta in tuffo di Cragno. A seguire, sul conseguente calcio d’angolo, il portiere del Cagliari chiude la strada anche ad Antonov. La ripresa si apre, male, con il gol del laziale Milinkovic-Savic il cui cross diventa un tiro che beffa un colpevole Cragno. L’Italia reagisce e Cerri, tutto solo, spreca malamente la chance del pari. Il meritato 1-1 arriva però al 56’ con la velenosa conclusione in controbalzo di un altro biancoceleste, il centrocampista Cataldi. Quarto d’ora pirotecnico che si chiude con Romagnoli che, quasi sulla linea, nega il raddoppio a Cavric. Sarà questa però l’ultima vera emozione del match, anche se le squadre non rinunciano ad attaccare e cercano, fino al novantesimo, di conquistare l’intera posta. Alla fine, esce un giusto pari.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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