Juventus? coach Maurizio Sarri reacts during the UEFA Champions League group D soccer match Juventus FC vs Lokomotiv Moscow at the Allianz Stadium in Turin, Italy, 22 October 2019. ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

Sarri futuro imminente – Mentre si rinviano partite come se piovesse (e magari scendesse un po’ d’acqua a pulire l’aria di casa nostra), si discute sempre di più se il futuro di Maurizio Sarri e della Juventus proseguirà ancora come da contratto triennale; perchè hai un bel dire che il sarrismo napoletano non può essere lo stesso proposto in bianconero, ma le crepe, l’insoddisfazione, sembrano sempre più profonde ed i sussurri e grida paiono vedere aumentare le distanzetra le due parti.

La Juve è oggi impegnata su tutti i fronti possibili, pronta a gocarsi Scudetto, Coppa nazionale e Champions, come copione vorrebbe, ma il tutto sempre e comunque in mezzo a considerazioni che non sono certo quelle previste ed auspicate al momento della scelta dell’allenatore toscano, calato come “la manna del gioco” nel momento in cui si è consumato il divorzio con il vincente Allegri, reo però di non fare giocare bene i suoi campioni, quasi che improvvisamente in casa bianconera venisse meno il credo seguito da lustri: importa vincere, non come (non solo nel gioco).

Probabilmente alla Juve speravano che altri allenatori rispondessero affermativamente alle offerte di “Casa Reale”, in primis quel Guardiola per cui si sbava abbondantemente da tempo ed per il quale era pronto un contratto da sogno, oppure quello che per i bianconeri è sempre un idolo come Zidane, magari anche Simone Inzaghi, vero e proprio stratega di una Lazio capace di crescere anche senza “saccheggiare” il cassetto dei soldi; a rispondere con la firma su di un comunque ricco contratto è stato però quello che, probabilmente a ragione, potremmo definire il classico ripiego, pur se con un recente passato fatto di bel gioco e valorizzazione di calciatori bravi ma non proprio considerati fenomeni, portati a giocarsi lo scudetto, senza però riuscire poi a raggiungere l’ambita meta.

Sarri dunque arrivato per portare il bel gioco, oltre alle vittorie, senza però che il gioco sia diventato la matrice espressa sul campo da tanti campioni, anche se poi in un modo o nell’altro, specie sotto il segno di CR7, la vittoria arriva comunque; che poi i punti in classifica siano meno di quelli dell’ultimo Allegri può essere solo un dettaglio? A fine febbraio è ancora il caso di dire che serva tempo per far “digerire” metodi ed idee dell’allenatore ad un gruppo che non sembra poi così compatto e dove, dall’estate in poi, non tutto in casa bianconera è filato liscio, a cominciare dal mercato?

Possibile che Sarri e la Juventus non siano compatibili tra loro? Possibile che l’aristocrazia bianconera ed il “popolano” Sarri abbiano consumato un matrimonio più di costrizione che realmente voluto? Certo far giocare bene l’Empoli o il Napoli è una cosa, sempre e comunque difficile, ma ben diversa dal dover gestire Ronaldo e dal mettere insieme undici calciatori da una rosa dove tutti vogliono giocare, specie se sono ben più di undici quelli considerati, più o meno a ragione, fuoriclasse assoluti!

Di sicuro c’è che allenare la Juve non è cosa da poco e da tutti, ci vuole personalità e capacità che probabilmente derivino anche da una carriera “di peso”, cose che “appartenevano” certamente alla storia di Allegri, mentre il Sarri bianconero sembra più simile al vedere Ventura allenare la Nazionale, con tutto il rispetto per tutti, ma ricordando che i calciatori sono una categoria particolare, spesso con un’ignoranza ben maggiore del talento, che solo con il supporto dei propri agenti riescono a mettere una firma su un contratto a tanti, troppi zeri, tanto anche nel calcio l’intelligenza conta sempre meno.

Sarri e Juventus dunque si saluteranno a fine stagione? Molto dipenderà dai risultati, specie dalla Champions, perchè si può confermare un allenatore che non vince tutto in bianconero? Si può digerire di giocare male, anche in bianconero, tanto conta solo la vittoria, ma si può digerire di non vincere dopo aver messo sotto contratto il massimo esponente del bel gioco italiano?

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Lapresse

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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