Ci risiamo, il campionato è quasi finito ed è tempo di mercato, che ovviamente non coinvolge solo i pedatori, ma anche chi i (tanto presunti) fenomenali dei del pallone dirige, più o meno bene, dalla panchina.

A dire la verità ormai si parla e si fa mercato 365 giorno l’anno e quindi il “ci risiamo” è più un eufemismo da titolo che la realtà giornaliera, anche perché ed al di là dell’anno di contratto ancora valido, si comincia proprio dalla panchina della Juventus a discutere, anzi, se ne è cominciato a parlare sin da gennaio, o giù di lì, quando il Presidente Agnelli ha puntato deciso Zinedine Zidane per la sostituzione a fine stagione di un Allegri che non pare più essere in sintonia con la dirigenza bianconera.
Allegri, nonostante i cinque Scudetti e le quattro Coppe Italia vinti in un lustro, non è mai entrato nelle simpatie di gran parte della tifoseria, non lo è più (ammesso e non concesso lo fosse prima) in quelle di Nevded e Paratici, e da qualche tempo neppure più in sintonia con il Presidente; l’allenatore vorrebbe che la Juve non vivesse solo di CR7 e per farlo chiede la “testa” di alcuni giocatori, poco funzionali al progetto, oppure che con il mister non hanno il feeling necessario alla bisogna.

Molti accusano la Juve di non avere un gioco, e le vittorie in serie (a casa propria) non sono bastate ad attenuare le molte delusioni Champions, perché comunque la si veda, quello era il vero obiettivo delle ultime stagioni bianconere, e l’averlo mancato anche con l’enorme sacrificio fatto per portare a Torino Ronaldo, non è piaciuto a nessuno, tifosi o dirigenti che fossero.
Non troppo diversa è la situazione delle altre prime della classe, Napoli e Torino esclusi, anche se la tifoseria azzurra è in fermento e delusa dalla nuova stagione senza vittorie e qualche sconfitta “bruciante”, con ADL ed Ancelotti nel mirino della contestazione; Inter, Atalanta, Milan, Roma e Lazio, potrebbero vedere cambiare il tenutario delle rispettive panchine, al di là di risultati che, a seconda del punto di vista, sono eccezionali (Atalanta, in parte Lazio con la vittoria di Coppa Italia) o più o meno al di sotto delle attese.

Il problema, anzi i problemi, per tutte le coinvolte è però che di allenatori di caratura e liberi, in giro, ce ne sono davvero pochi e non tutti vogliosi di accettare piazze dove c’è spesso da ricostruire quasi da zero e le finanze disponibili tendono verso lo zero o addirittura anche meno, con magari i nomi migliori da vendere per ripianare bilanci dove il segno rosso è spesso a tanti zeri!

Non solo Allegri quindi, ma Spalletti e Gattuso, nella capitale meneghina, il già in chiusura Ranieri e probabilmente anche Inzaghi 2 a Roma, sono tutti quanti con le valigie pronte; che poi se ne vadano davvero è una storia ancora tutta da scrivere, perché, come già detto, spesso chi si vorrebbe è impegnato, chi si offre non è poi così gradito e quelli liberi spesso rispondono un bel “no, grazie” e si deve ricominciare tutto da capo.

I tifosi, ovviamente, sono in fermento, anche perché se ascolti la loro voce vorrebbero tutti chi non arriva al 100% e quindi in più di una Società si finirà magari per rispettare il contratto di chi c’è già, con buona pace di tutti, storcendo e turandosi il naso, ripartendo però con la solita sequela di nomi sparati per ravvivare il mercato e tenere calma, finchè si riesce, la piazza, sperando che, una volta in campo, chi ha fatto male trovi finalmente la stagione della “vita”.
Panchine bollenti dunque, e non è una novità, come ormai è d’uso alimentare l’estate pallonara con colpi a destra ed a manca; che poi lo siano davvero sarà il campo a dirlo, ma di una cosa si può già ora essere certi: evitate di scommettere su chi vincerà lo Scudetto del mercato, perché sarà già un successo se arriva in Champions!

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Marco Iorio Roma

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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