Arriva sul palco dell’Ariston Claudio Baglioni per aprire la quarta puntata del Festival di Sanremo, dietro di lui ballerini e trampolieri .
L’incanto, lo stupore: è questo il messaggio, “il nostro mestiere è regalare meraviglia al pubblico” dice il direttore artistico, spiegando il senso della performance, dedicata ai 24 artisti in gara.

Poi Baglioni canta “Acqua dalla Luna”, un altro dei suoi grandi successi – tratto stavolta dall’album ‘Oltre il concerto’ del 1992. “Ci saranno 56 artisti sul palco, un numero mai visto qui- dice poi- che ci daranno contezza del loro talento, della loro arte, della loro passione”.
e’ la volta di Virginia Raffaele, in abito monospalla che è tutto un luccichio, e Claudio Bisio con una delle sue giacche ormai proverbiali.
Ripasso al regolamento e parte la gara, con la giuria d’onore in prima fila: Mauro Pagani, Elena Sofia Ricci, Claudia Pandolfi, Joe Bastianich, Serena Dandini, Ferzan Ozpetek, Camilla Ravonich, Beppe Severgnini.

E’ la serata dei duetti. I primi a esibirsi sono Federica Carta e Shade insieme a Cristina D’Avena, il brano è “Senza farlo apposta”. Poi Motta con Nada, che cantano “Dov’è l’Italia” e Irama con Noemi in “La ragazza col cuore di latta”.

Subito il super ospite, Ligabue, “la seconda volta a Sanremo in 30 anni”. Il rocker emiliano canta “Luci d’America” poi viene annunciato da Claudio Bisio in un crescendo. Prima l’ingresso dalle quinte, poi dalla scala, poi dalla scala con una chitarra gigante, infine su un trono con un mantello rosso bordato di ermellino. “Preferivo la prima” presentazione, dice infine, laconico, a Bisio. Ligabue canta poi la sua hit “Urlando contro il cielo” e di ovazione del pubblico in ovazione si arriva all’omaggio a Francesco Guccini. In duetto con Baglioni canta “Dio è morto”. Una curiosità: Ligabue aveva diretto il cantautore bolognese in ‘Radiofreccia’, del 1998, scritto e diretto dallo stesso rocker emiliano.
Guccini aveva interpretato il ruolo del barista Mario, personaggio ricorrente nelle canzoni di Liga.

Si torna alla gara con Patty Pravo e Briga insieme a Giovanni Caccamo nella canzone “Un po’ come nella vita”. E’ quindi la volta dei Negrita con Enrico Ruggeri e Roy Paci in “I ragazzi stanno bene” e del Volo con Alessandro Quarta nel brano “Musica che resta”. Straordinaria l’esibizione di Quarta con il violino, prima standing ovation della serata. Divertente gag Raffaele-Baglioni. Lei ha comprato una chitarra in saldo pur di duettare con Claudio Baglioni in Giochi proibiti, ma mancano le corde. “Qui finisce la mia carriera”, dice sconsolato Baglioni. “Ma inizia la mia”, risponde Virginia.

E’ la volta di Arisa con Tony Hadley e i Kataklò in “Mi sento bene” e l’Ariston balla. Poi Ghemon con Diodato e Calibro 35 cantano il brano “Rose viola”, quindi Francesco Renga con Bungaro, balla l’etoile Eleonora Abbagnato. Ed è la volta di Ultimo con Fabrizio Moro in “I tuoi – See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/La-quarta-serata-del-festival-di-Sanremo-1252331c-668e-4820-ad56-c2e36619aaa7.html

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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