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In occasione della festa degli innamorati, ogni paese del mondo ha le sue tradizioni, più o meno particolari.

In Malesia, ad esempio, il 7° giorno del 7° mese del calendario lunare, le donne in cerca del “principe azzurro” scrivono il loro numero di telefono su un’arancia, e la gettano poi nel fiume più vicino, nella speranza che la prenda l’uomo della loro vita. Spesso i fruttivendoli collezionano queste arance, che sono considerate dei portafortuna, e le rivendono.

In molte culture è diffusa la tradizione di mostrare il proprio amore attraverso prove di forza o di coraggio, come nel caso della cosiddetta “prova del tronco” diffusa tra alcune popolazioni del Brasile: i giovani si sfidano correndo per 6 km con un tronco di barauna; il vincitore conquista il diritto di ballare con l’amata.

Anche nel mondo islamico la tradizione prevede che l’uomo dimostri il suo amore dando prova di resistenza fisica al dolore. Di solito, infatti, alla donna viene donato un fazzoletto intriso di sangue come prova di coraggio e di forza.

Tradizione meno dolorosa in Ungheria dove, il giorno di San Valentino c’è l’usanza, per ragazzi e ragazze, di andare nei boschi a raccogliere bucaneve. In Galles, invece, è tradizione regalarsi dei cucchiai di legno intagliati.

In Giappone le usanze sono invertite rispetto all’Italia: sono le donne infatti a donare cioccolatini al proprio amato.

Ad ogni modo, qualunque sia il paese di provenienza, questa festa è l’occasione perfetta per essere un po’ romantici. Almeno per un giorno.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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