Che cos’è l’ amore? E’ forse un’ apostrofo rosa tra le parole t’ amo? A parte la considerazione alquanto filosofica di Cyrano de Bergerac, in molti a cominciare dai poeti, passando per cantanti e artisti in genere, hanno impiegato tutta la loro vita per dare una definizione dell’amore.

Molti ci hanno provato ma nessuno si può dire che ci sia veramente riuscito. Ormai ci siamo, il 14 febbraio, la festa degli innamorati è dietro l’ angolo e tutti quelli che hanno trovato l’ altra metà della mela, celebreranno il loro amore, la loro passione, il loro affetto. L’ amore non si può descrivere a parole, questo sentimento si sente dentro, si prova con lo stomaco e con la mente. Si esprime sì con baci e carezze, ma quello che le nostre fidanzate provano per noi e quello che noi proviamo per le nostre fidanzate, è racchiuso in noi stessi. Per molti (devo dire la maggior parte), San Valentino è solo l’ ennesima festa consumistica, in cui fiori, dolcetti e cene fuori la fanno da padrone.

Siamo costretti a spendere e spandere per dimostrare l’ amore nei confronti dell’ altra persona. Ma se due persone sono veramente legate a doppio nodo da un sentimento così forte, perchè dimostrarlo con dei beni di consumo? A me sembra una soluzione molto semplicistica che, alla fine, non risolve nulla. Quando due persone (non importa se sposati o meno), si vogliono bene, l’ amore va alimentato e curato ogni giorno, senza prendere una data specifica come memorandum. Passare una vita insieme senza mandarsi a quel paese ogni cinque secondi, questo è amore. Tenersi per mano, e avere la voglia di ridere anche in tarda età, questo è amore. Avere voglia di sacrificarsi l’ uno per l’ altro, semplicemente perché ci si vuole bene, questo è davvero amore. Non quello dei film, dei divi belli e dannati ne tantomeno quello di interesse. L’ amore, quello vero, non esiste più, diceva una vecchia canzone di qualche anno fa, ed è vero.

Perché i matrimoni non durano più? Perché le feste di divorzio sono più dei matrimoni? Perché non ci si sposa più? Perché non si ha pazienza di far crescere un po’ di amore? La risposta è solo una: egoismo. Siamo diventati cinici e opportunisti. Pensiamo solo a quello che ci fa star bene, e non importa se gli altri soffrono a causa nostra. Il nostro modo di fare rispecchia, in pieno, i tempi che stiamo vivendo. Il 14 febbraio non dovrebbe essere solo la festa degli innamorati, ma anche quella della nostra presa di coscienza. Siamo tutti umani e per questo dobbiamo trattare noi stessi e gli altri come esseri umani. Prima di amare, dobbiamo capire se possiamo provare, realmente, questo sentimento. Chiamarsi “tesoro” e “amore”, non basta più.

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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