San Marino è un piccolo stato. San Marino è piccolo (appena 30.000 abitanti), ma ha un cuore grande. La popolazione sammarinese è sempre stata orgogliosa di appartenere a uno stato indipendente. Ai sammarinesi piace lo sport, in particolare il calcio. I Titani (così definiti per la presenza sul loro territorio di un Monte chiamato Titano), sono assai sportivi e possono contare su un campionato interno, una squadra di club che gioca nel campionato italiano e una nazionale. I giocatori sammarinesi non sono professionisti bensì dilettanti e non ambiscono a chissà quali palcoscenici, perché a loro basta scendere in campo per dare il massimo e divertirsi. Nelle ultime settimane, però, è scoppiata una polemica. Dopo la gara valida per le qualificazioni mondiali con la Germania persa dai sammarinesi per 0-8, il campione tedesco Thomas Mũller ha affermato che è inutile giocare certe partite, riferendosi proprio a quella con il San Marino. La risposta di un tifoso sammarinese eccellente non è tardata ad arrivare ed è scoppiato il caos. Ma sentiamo cosa ne pensa di tutto questo il CT della nazionale biancoazzurra Pierangelo Manzaroli, ex calciatore ma soprattutto sammarinese doc.

Mister, cosa ne pensa della dichiarazione di Mũller?

“Mi ha fatto molto male sentire un professionista parlare in questi termini. I giocatori dovrebbero pensare a giocare e dare tutto per la maglia che indossano. Comunque, queste partite ci servono per crescere e migliorare e per i miei ragazzi poter competere con questi grandi campioni deve essere un onore e un privilegio”.

Quanto è cambiato il calcio sammarinese negli ultimi anni?

“Beh, abbiamo raggiunto degli ottimi risultati. San Marino ha investito e continua a investire tanto sul proprio campionato. Le nostre squadre possono competere tranquillamente con quelle dilettanti italiane. Con la nazionale siamo riusciti a centrare obiettivi importanti che sono culminati con il pareggio, qualche tempo fa, contro l’Estonia: un risultato storico. Siamo un movimento in continua espansione e io continuerò a mettere tutta la mia esperienza al servizio della nazionale”.

Cosa vuol dire per un sammarinese allenare la propria nazionale?

“Mi riempie il cuore di gioia e orgoglio. Ringrazio la federazione per avermi affidato questo incarico e farò di tutto per portare in alto questi colori”.

Mister, lei sarebbe favorevole all’ingresso in nazionale di giocatori naturalizzati?

“A San Marino ci sono delle regole ben precise. Non è così facile prendere la cittadinanza. Certo, avere la possibilità di poter tesserare giocatori professionisti sarebbe bello, ma per ora andiamo avanti con i nostri giocatori che, per quanto riguarda impegno e abnegazione alla causa, non sono inferiori a nessuno”.

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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