Una banda trapiantata al nord aveva predisposto un piano nei minimi dettagli per rubare la salma di Enzo Ferrari, per poi chiedere il riscatto alla famiglia.
Si tratterebbe di uomini orgolesi, trapiantati in Emilia ma in contatto con compaesani in Sardegna, sono stati scoperti dal nucleo dei carabinieri nell’ambito di un’indagine su un traffico di armi e droga tra il Nord Italia e l’isola che ha portato, stamane, a l’esecuzione di 34 misure di custodia cautelare.
Il piano della banda criminale era stato studiato nei minimi particolari tanto che i militari hanno organizzato dei servizi preventivi nel cimitero monumentale di Modena dove è sepolto Enzo Ferrari.

In programma un blitz con un furgone, il furto della bara e la fuga. Il clamoroso ‘sequestro’ è stato però sventato dai carabinieri che stamane hanno arrestato i presunti ideatori.
La banda, dedita al traffico di stupefacenti e armi, realizzava anche rapine a portavalori, istituti di credito ed attività commerciali.

In particolare nel 2013 è stato arrestato dai carabinieri del Nucleo investigativo di Nuoro e della Compagnia di Viadana (Mantova) il latitante Severino Satta, di 39 anni, residente a Lula (Nuoro), sorpreso all’interno di un appartamento con altri due pregiudicati di ordine sarda.

Gli inquirenti hanno accertato che stava pianificando una rapina a mano armata. L’obiettivo dei malviventi era l’assalto ad un furgone portavalori o il caveau di un istituto di vigilanza privata.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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