Carlo Verdone,in un’intervista ha detto che dal suo balcone al Gianicolo vede gia’ “il buio del magnifico fallimento della sua citta’, Roma, una nuvola di depressione”.
Dunque Verdone la guarda dal Gianicolo e la vede “spenta nonostante il tramonto meraviglioso”, ma la malinconia estetica non e’ nulla in confronto al dolore fisico: “la deformano fino alla bruttezza e la sformano fino al pericolo”.
Per anni battute, frizzi e lazzi sono serviti a occultare un effetto tragico, il record di incidenti e una strage.

Sulla mancata manutenzione delle strade della Capitale, la magistratura ha aperto un’inchiesta che invece di pedoni, automobilisti e motociclisti, potrebbe stavolta travolgere il Campidoglio.
Prima i dati impietosi. – Nel primo semestre del 2019, si sono verificati in citta’ 15 mila sinistri, il 67 per cento degli incidenti riguarda le auto, il 20 moto o scooter, il resto pedoni e ciclisti.
Soltanto fino alla meta’ di settembre 2019, alcune autorevoli testate giornalistiche ci informano che ci sono stati 103 “morti di strada” nell’area metropolitana di Roma.
Non tutti dipendono dalle buche, ma almeno il 30 per cento si’.

E’ evidente che esiste un problema di sicurezza stradale nella Capitale, causato sia dalla carenza di controlli da parte delle forze dell’ordine, sia dalla drammatica manutenzione delle strade, con buche e voragini che rendono sempre piu’ insicuro l’asfalto.
Per ora, sembra proprio che la strage vada avanti.
Che dire, che fare?
Il male, diceva un vecchio proverbio, viene da lontano, sicuramente la crisi dei rifiuti di Roma e’ figlia anche della resistenza politica e culturale contro l’efficienza e la tecnologia.

Si tratta di un problema che nasce da lontano, e che non puo’ essere imputato alla sola Virginia Raggi.

Nel 2017 la Raggi parlava di nuova visione, proprio riguardo al nuovo piano, nel 2019 non solo non puo’ applicarlo, ma si trova di fronte a vari sogni infranti.
La situazione e’ quasi ingestibile e non gestita!
La “monnezza” e’ solo uno dei problemi di Roma, il piu’ visibile, forse anche il piu’ risolvibile, chiamando persone giuste, facendo i giusti investimenti, come si fa nelle capitali del mondo.

Ma chi se lo ricorda piu’, che Roma e’ la capitale?
Si, certo, ci sono le istituzioni, i ministeri, i palazzi del potere.
Tutto un settore economico, a suo modo, gestito con maggiore o minore trasparenza.
In una Capitale, pero’, ti aspetti di trovarci altro: iniziative, grandi eventi, grandi opere, vita e opportunita’, investimenti, Aziende che arrivano e creano cose.
Tutto questo, però, per realizzarsi, ha a che fare con la responsabilita’, la consapevolezza e la volonta’ di tutti i cittadini, oltre che della politica, di voler riconoscere e affrontare i problemi O no?

A cura di Sandra Vezzani editorialista – Foto Marco Iorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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