La vergogna sui rifiuti di Roma e’ al centro del dibattito politico, le responsabilita’ rimbalzano da un partito all’alltro.

Raggi: “Crisi rifiuti costruita Zingaretti agisca” “Gli impianti regionali di smaltimento dei rifiuti devono essere obbligati a ricevere la spazzatura di Roma fino al massimo della loro capienza. Questo può farlo il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti con una apposita ordinanza”.
E’ la richiesta avanzata dalla sindaca di Roma Virginia Raggi in una lettera al presidente della Regione Lazio e al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Raggi lamenta il fatto che gli impianti non rispettano gli accordi e ciò fa pensare a “una crisi stabilita a tavolino”.

Valeriani (Regione Lazio): emerganza causata da Ama “In questi anni la Regione ha sempre garantito la massima attenzione e una leale collaborazione istituzionale verso Roma Capitale, mettendo in atto tutte le azioni necessarie per aiutare l’Ama nelle ripetute criticità relative alla gestione del ciclo dei rifiuti urbani”. “In servizio solo il 58% dei mezzi. Grave inefficienza organizzativa e gestionale” Così in una nota Massimiliano Valeriani, assessore al Ciclo dei Rifiuti della Regione Lazio. “Attualmente – sottolinea – il problema maggiore che sta attraversando l’azienda municipalizzata riguarda la raccolta dei rifiuti urbani, legato a difficoltà organizzative della società, oltre alla carenza di stazioni di trasferenza e punti di trasbordo. In questi giorni è in servizio solo il 58% della flotta mezzi dell’Ama per la raccolta dei rifiuti, mentre molte operazioni di raccolta e trattamento dei rifiuti non vengono effettuate di domenica. Una grave inefficienza organizzativa e gestionale, evidenziata anche dai nuovi vertici dell’azienda, che nel corso del tempo ha creato numerose criticità, fino a diventare situazioni di emergenza”.

Per l’assessore “il sistema impiantistico nel Lazio, invece, ha tenuto grazie a un grande senso di responsabilità di tutti e al lavoro di coordinamento svolto dagli uffici regionali. Non c’è un problema per il conferimento dei rifiuti negli impianti di lavorazione: l’emergenza riguarda soprattutto la raccolta e lo stoccaggio dei rifiuti prima del loro trasferimento nei centri di trattamento”. “In queste ore, infatti, gli impianti del Lazio hanno fornito la disponibilità a ricevere ulteriori quantitativi di rifiuti da parte dell’Ama, mentre la Direzione regionale competente è già al lavoro per trovare una soluzione ai rifiuti di Roma che dal 31 luglio non potranno più essere trasferiti in Abruzzo perché è già stata raggiunta la quota di 70.000 tonnellate prevista dall’accordo.

La Regione non ha ricevuto, invece, alcuna richiesta di attivare nuove intese con altre regioni italiane o estere per il conferimento dei rifiuti capitolini” chiarisce Valeriani, precisando che “un conto è affrontare le emergenze, però, un altro è renderle permanenti perché Roma non ha una politica di gestione dei rifiuti. “Raccolta differenziata bloccata al 44% da mesi” La raccolta differenziata è bloccata al 44,3% da sei mesi, la raccolta porta a porta è ferma da un anno al 33% delle utenze, in tre anni non è stato progettato un solo impianto, la metà della flotta mezzi Ama è fuori uso, il personale è costretto a lavorare in condizioni difficili.

Una serie di cause riconducibili solo all’operato dell’Amministrazione capitolina e alle sue scelte che hanno gettato la città nel caos rifiuti”. L’assessore non ha dubbi: “Più che gridare al complotto e chiedere ordinanze che dovrebbero essere una prerogativa del sindaco di Roma, siamo davanti alla dimostrazione di un fallimento politico e gestionale dell’Amministrazione Raggi”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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