È arrivata l’ufficialità nella giornata odierna: Roberto Mancini riparte dall’estero dopo l’esonero dell’Inter maturato nell’estate 2016. Il tecnico marchigiano, infatti, è il nuovo allenatore dello Zenit San Pietroburgo, con il quale ha firmato un contratto fino al 2020.
Dopo aver valutato diverse possibilità italiane e straniere, con proposte da Serie A, Cina e diverse Nazionali in giro per il mondo, Mancini ha optato per lo Zenit San Pietroburgo, che qualche settimana fa ha salutato Mircea Lucescu. Nuovo regno italiano, dunque, in terra russa, vista la soddisfacente esperienza di Spalletti dal 2009 al 2014: “Sono molto contento di essere stato scelto, forza Zenit” ha twittato Mancini in cirillico dopo l’annuncio del club.
Oltre al triennale firmato con lo Zenit, Mancini ha nel proprio contratto la possibilità di proseguire a San Pietroburgo fino al 2022, a seconda dei risultati raggiunti nelle prossime tre annate: parola d’ordine, tornare in Champions League e riportare in città il titolo dopo la deludente stagione 2016/2017.
Con Lucescu lo Zenit non è andato oltre il terzo posto in campionato, accontendadosi dell’Europa League: titolo di Russia allo Spartak Mosca di Carrera, con il quale Mancini darà vita al derby italiano. A San Pietroburgo l’ex allenatore dell’Inter trova Criscito, perno imprescindibile dei Sine-belo-golubye.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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