Una fonte informata nella capitale egiziana ha reso noto che la scomparsa al Cairo dello studente friulano Giulio Regeni si è risolta nel modo peggiore: il corpo dello studente è stato ritrovato in un “fosso” della periferia della città egiziana.

Inoltre, secondo quanto riportato dal sito del quotidiano “Al Watan”, sul cadavere ci sarebbero “segni di tortura”.

Il ministero ha fatto sapere che “il Governo italiano ha richiesto alle autorità egiziane il massimo impegno per l’accertamento della verità e dello svolgimento dei fatti, anche con l’avvio immediato di un’indagine congiunta con la partecipazione di esperti italiani”. La polizia ha constatato che “il corpo era senza documenti”.

“Dopo aver esaminato il cadavere è emerso che questo corpo appartiene a un giovane uomo di 30 anni che era totalmente nudo nella parte inferiore con tracce di torture e di ferite su tutto il corpo”, riferisce ancora “Al Watan”. Il corpo era “gettato accanto all’istituto Hazem Hassan sulla strada desertica del Cairo-Alessandria”.

Il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha espresso “il profondo cordoglio personale e del Governo ai familiari” che erano giunti al Cairo per seguire le ricerche del ragazzo, scomparso il 25 gennaio e che da settembre viveva nella capitale egiziana per scrivere una tesi di economia presso l’American University.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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