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Il premier Matteo Renzi torna a parlare della Legge di Stabilita’, affermando: “Ai cittadini interessa il taglio delle tasse. Le tasse non sono più una cosa bellissima e anche da sinistra si è capito che sono una cosa da ridurre”.

Ai microfoni di Radio 24, Renzi ha parlato di fisco per respingere gli attacchi di chi chiede conto delle coperture – “sono i benaltristi: per vent’anni non si abbassavano le tasse e ora c’è chi dice che andava fatto in un altro modo” – ma per contrattaccare, in particolare Bruxelles: “Non è il maestro che fa l’esame, non ha i titoli per intervenire. L’Italia dà molti soldi all’Europa e anche sul rispetto dei parametri inviterei a guardare i dati del deficit di altri paesi”.

Il premier ha fatto riferimento alla Spagna, che sfora il 3% e alla Gran Bretagna che “quest’anno ha fatto il 5% del deficit” ed ha approvato “una riduzione di tasse da 20 miliardi finanziata in gran parte con il deficit”. Tecnicamente poi, ha aggiunto Renzi, “non c’è trattativa”: se anche Bruxelles bocciasse la manovra un governo può confermarla e rimandarla così”.

Quindi, sono state difese tutte le scelte economiche del governo, dal canone in bolletta, definita come “l’applicazione di un principio liberale” all’innalzamento del limite del contante: “I dati dimostrano che non è il limite ai contanti a ridurre l’evasione ma l’incrocio dei dati e misure che abbiamo preso come la fatturazione elettronica”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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