Lo sentite questo rumore? E’ la voce del popolo che si è fatta sentire forte e chiara al referendum costituzionale di ieri, dove ha vinto il NO.
Solo il 40,89% degli italiani ha espresso un voto favorevole alla riforma proposta dal governo, mentre i NO hanno toccato il 59,11% nel dato definitivo al termine dello scrutinio. L’affluenza è stata altissima: circa il 70%.
Matteo Renzi ha quindi dovuto fare i conti con una sconfitta bruciante e dopo aver preso atto del risultato ha annunciato le sue dimissioni; durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi, con voce commossa, ha ringraziato moglie e figli oltre a tutti i suoi collaboratori.
Il popolo italiano “ha parlato in modo inequivocabile chiaro e netto”, ha affermato il premier Matteo Renzi. “Questa riforma è stata quella che abbiamo portato al voto, non siamo stati convincenti, mi dispiace, ma andiamo via senza rimorsi. Come era chiaro sin dall’inizio l’esperienza del mio governo finisce qui. Nel pomeriggio riunirò il consiglio dei ministri e poi salirò al Quirinale per consegnare al presidente della Repubblica le dimissioni”.
“Volevo tagliare le poltrone della politica e alla fine è saltata la mia”, ha aggiunto ancora il premier.
Il leader del M5S, Beppe Grillo, ha scritto sul suo blog. “Addio Renzi” ora, “gli italiani devono essere chiamati al voto al più presto. La cosa più veloce, realistica e concreta per andare subito al voto è andarci con una legge che c’è già: l’Italicum”.
Stessa linea quella assunta da Di Maio, che ha dichiarato: “Oggi ha perso la casta al potere. Ha perso l’arroganza al potere da cui impareremo tante cose nella formazione della nostra squadra di governo e del nostro programma. Da domani saremo al lavoro sul governo dei Cinque Stelle, coinvolgeremo le energie e le persone libere che vorranno partecipare. L’uomo solo al comando non esiste più ma i cittadini che governano le istituzioni”.
Alla fine, forse, una speranza concreta per questo Paese c’è.
