Era stata pensata come contraccettivo di emergenza: ora sembra essere diventato l’unico. Stiamo parlando della famosa pillola dei 5 giorni dopo, che va assunta entro 120 ore dal rapporto sessuale a rischio, al fine di scongiurare un’eventuale gravidanza.
Ma secondo gli ultimi dati raccolti questa “ancora di salvataggio” – che si chiama ellaOne – sta vivendo una vera e propria etĂ dell’oro, con un boom di vendite senza precedenti: nei primi mesi del 2014 ne erano state vendute circa 13mila, nel 2016 oltre 200mila, con un aumento di ben 15 volte.
E’ ovvio che c’è un problema; anche il ministero della SanitĂ ha parlato di mancanza di “una cultura della prevenzione”, soprattutto tra i piĂą giovani. Dall’altro lato il record di vendite è legato alla liberalizzazione del farmaco, con una crescita del 96% in 10 mesi: infatti, dal 9 maggio 2015, la donna maggiorenne che vuole comprarla non ha alcun obbligo di presentare la ricetta.
Ma come funziona esattamente questa pillola? In pratica ritarda o inibisce l’ovulazione. Non è assolutamente una pillola abortiva e il suo principio attivo è l’Ulipristal acetato, che ha un effetto anti-ovulatorio giĂ a dosaggi molto bassi (0,5 mg/kg). Non va confusa con la pillola Ru486, autorizzata in Italia nel 2009, che consente di interrompere la gravidanza entro la settima settimana, nel rispetto della legge 194. E non ha nemmeno nulla a che fare con la pillola del giorno dopo, che va presa al massimo entro 72 ore dal rapporto a rischio, che è a base di Levonorgestrel.
Di sicuro, le case farmaceutiche non piangeranno per la mancanza della “cultura della prevenzione”…