Virginia Raggi ha parlato chiaro, sostenendo che la candidatura alle Olimpiadi da parte della città capitolina sia un atto da irresponsabili.

Insomma, Giochi bocciati. Fine della storia. Questo è quanto dichiarato dalla sindaca nel punto stampa al Comune, subito dopo il mancato incontro con Giovanni Malagò.

“Sarebbe da irresponsabili dire sì a questa candidatura”, ha affermato senza giri di parole il sindaco Virginia Raggi, ricordando a tutti l’immagine delle vele di Calatrava, a Tor Vergata, opera incompiuta dai Mondiali di nuoto del 2009. “Lo abbiamo detto con forza a giugno del 2015, in aula Giulio Cesare, lo abbiamo ribadito in campagna elettorale – ha rimarcato -. Non abbiamo mai cambiato idea, anzi l’abbiamo rafforzata, non ipotechiamo il futuro di Roma e dell’Italia”.

“Con le Olimpiadi si chiede di assumere altri debiti per i romani e per gli italiani. Noi non ce la sentiamo, sinceramente, ci si dimentica che i soldi sono dei romani e degli italiani – ha proseguito la Raggi -. Progetti lontani dagli interessi dei cittadini. Un miliardo i debiti derivanti dalle Olimpiadi degli anni Sessanta. Tutti stiamo pagando ancora quegli espropri”.

“Non vogliamo – ha detto ancora a voce chiara e ferma Virginia Raggi – che lo sport sia utilizzato come pretesto per ulteriori colate di cemento sulla città, non lo permetteremo”.

“Si fanno tante promesse: i mondiali di nuoto, impianti che rimango lì come scheletri. Per noi non saranno questo. Diciamo no alle Olimpiadi del mattone”.

A dare un supporto incontrastato a Virginia Raggi è arrivato anche uno studio dell’Università di Oxford sui costi dei precedenti Giochi invernali ed estivi. “Le Olimpiadi sono una sorta di assegno in bianco, non lo dice Virginia Raggi ma l’Università di Oxford in questo studio. Una sorta di sogno che si trasforma in un incubo”, ha detto il sindaco.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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