Il calcio italiano è a una svolta. Non si capisce piu’ una mazza sulla governance delle societa. L’ultimo caso e’ scoppiato anche a Cesena con il piccolo club spaccato in tre porzioni come una torta di compleanno. C’e’ chi decide per la prima squadra e la rinascita del settore giovanile, c’e’ chi spacca i timpani ai soci per gestire la prima squadra e c’e’ chi si incazza per tutalere il bacino dei giovani al costo di 350,00 euro a testa. Insomma un casino per accettare una trasformazione che gia’ Igor Campedelli,
Luca Mancini avevano introdotto all’interno della stanza dei bottoni ottenendo un risultato che non ha bisogno di essere ancora una volta spiegato ai quattro venti.
Le casse della societa’ bianconera senza l’appoggio di Pubblisole sarebbero asfittiche con i loro dirigenti tanto privi contemporaneamente di preparazione e di fantasia manageriale. Lo si e’ visto dopo aver umiliato Giuseppe Angelini e surgelato Modesto ad un centimetro dalla firma per accomodarsi sulla panchina del Manuzzi.
A tutto questo c’e’ da aggiungere in che modo i dirigenti attuali saranno in grado di cucire il cavalluccio all’asta sulle maglie se la vendita non dovesse andare deserta. La cifra la conoscono tutti, l’equivalenza di un terzo per allestire uma squadra in grado di salvarsi con Alessandro e Ricciardo ai saluti. Dunque in questo caso non ci sara’ la cessione del marchio per ottenere proventi o pagare debiti erariali, Patrignani and FC saranno obbligati a chiedere al Bruno una manona, la stessa richiesta da Giorgio Lugaresi al tempo dei promessi sposi, ma visto dal signore dell’Orogel con non troppa simpatia tanto da arrivare a pensare che il matrimonio non sa….da….fare…
E vero che le svolte devono partire da lontano e che mai si comincia, mai si arriva.
Ma mio nonno mi ha sempre raccontato da buon contadino che troppi galli nel pollaio non fanno buon giorno. Ecco perche’ la speranza e’ di rivedere in cima al Cesena un presidente alla Cairo, anche di dimensioni minori, ma con le gambe che non tremano.
Ne vincitori e ne vinti non hanno mai una risposta nel calcio, ma escono sconfitti senza una parola. Soprattutto se il calcio a gestirlo e’ il palazzo e la politica.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Rega

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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