Prima giornata del campionato che porterà lo scudetto: i ragazzi di Bernardini non vanno oltre il pareggio contro il Grifone. I tifosi sono perplessi, ma è il primo passo verso il trionfo…
Chi mal comincia è a metà dell’opera…

L’anno dell’ultimo (per ora e chissà per quanto…) sofferto ed esaltante scudetto rossoblù, in una giornata di fine estate, davanti a circa 25.000 spettatori, va inscena la prima giornata del torneo presentando un match tra blasonate, il vecchio Grifone, fondato nel 1893 e il non giovane Bologna, classe 1909.

Gli allenatori sono Fulvio Bernardini, il mitico Dottore, e l’argentino Beniamino Santos, un quarantenne già centravanti di Torino e Pro Patria. Il pronostico è per i rossoblù felsinei, reduci dal quarto posto del 1962-63, mentre i rossoblù liguri si erano salvati all’ultima giornata proprio battendo il Bologna per 1-0 con un gol dell’ anziano Carletto Galli.
In porta al Bologna c’è l’unico ma fondamentale acquisto estivo di Renato Dall’Ara: William Negri, portiere della Nazionale, detto &Carburo; nell’anno precedente eroe azzurro Prater di Vienna.

Dunque, per il Bologna giocano Negri, Capra, Furlanis (assente l’infortunato Pavinato), Tumburus, Janich, Fogli, Perani, Bulgarelli, Nielsen, Haller e Pascutti.
Genoa: Da Pozzo, Fossati, Bagnasco, Rivara, Bassi, Baveni, Bicicli, Locatelli (argentino ex Torino), Piaceri, Pantaleoni e l’ex milanista Gastone Bean.
Arbitra il non eccelso Ferraridi Milano.
Nel Genoa sono assenti gli squalificati Fongaro e Gigi Meroni, colui che, grande fantasista quanto ragazzo sfortunatissimo, piazzato poi al Torino, sarà definito “la farfalla granata”.

Il Bologna gioca una prima mezz’ora offensiva, ma il Grifone regge bene con lo scattante Da Pozzo e i rocciosi Bagnasco, Fossati e Rivara a randellare ferocemente rintuzzando con grinta e cuore la maggior classe dei rossoblù di San Petronio. Nella ripresa, il Bologna preme sull’acceleratore e al minuto 61 pelata di Ezio Pascutti trafigge Da Pozzo sotto la Curva San Luca. Il Bologna è in vantaggio e il pubblico si aspetta la goleada ma non sarà così anche se dopo 5 minuti, per un atterramento in area di Bulgarelli, Ferrari concede al Bologna un rigore discutibile. Il tiro di Perani è parato da Da Pozzo (poteva essere il 2-0) mentre Locatelli, sangue argentino, protesta animatamente e l’arbitro lo espelle.

Partita risolta? Proprio no, perché il grintoso Genoa messo in campo da Santos reagisce con veemenza con l’eclettico Bicicli, il lavoro indefesso di Mario Pantaleoni e soprattutto con Piaceri, che fa impazzire Tumburus e Janich e al minuto 79 pareggia con un bel diagonale sotto la Curva Andrea Costa (l’attuale curva Bulgarelli) e il pareggio resiste fino al novantesimo.
Il pubblico, che pregustava i 2 punti (tanti erano allora il frutto della vittoria), esce un po’ sconcertato e perplesso: stai a vedere, si dice, che anche quest’anno non si riuscirà nell’impresa, mancherà ancora qualcosa… alla formazione di Filippo Inzaghi, però questa volta si gioca nel golfo di Genoa e in Liguria il Bologna da 4 anni non perde.
Non sarà così, ma quel 15 settembre 1963 le perplessità, rivelatesi immotivate, erano tante.

Il Direttore responsabile Giorgio Montebugnoli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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