borse

Ieri, è stato un lunedì nero per le borse europee; oggi, vanno a picco anche le borse asiatiche. Giù i listini australiani e indiani, crolla addirittura Tokyo, con l’indice Nikkey che arriva a perdere oltre il 5%, chiudendo a -540%.

I listini cinesi sono i soli ad essersi salvati, ma solo perché la festività del capodanno ha provvidenzialmente permesso a Shanghai di tenere chiuse le contrattazioni.

A trascinare in basso i mercati sono i titoli industriali; in Europa vanno male soprattutto gli istituti bancari. La paura di una crescita globale sempre più debole e comunque non abbastanza robusta da sostenere i prezzi raggiunti dalle azioni negli ultimi anni sta provocando una vendita generalizzata dei titoli più rischiosi e la fuga verso la liquidità e i tradizionali “beni rifugio”: l’oro (in crescita del 12,5% da inizio anno e del 5% in una settimana), i titoli di stato statunitensi e dei paesi core dell’Europa continentale.

Tra gli effetti negativi troviamo lo spread tra titoli italiani e tedeschi: il dato si allarga oltre i 140 punti base. Sui titoli periferici dell’Eurozona grava anche l’effetto Atene in sciopero e il dubbio che il governo Tsipras non riuscirà a varare quella riforma delle pensioni che è essenziale per l’esborso della prossima tranche di aiuti.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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